Raisa Aronova

Raisa Ermolaevna Aronova
NascitaSaratov, 10 gennaio 1920
MorteMosca, 20 dicembre 1982
Dati militari
Paese servitoUnione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Forza armata Aeronautica militare dell'URSS
UnitàStreghe della Notte
Anni di servizio1941 – 1962
Gradosottotenente
GuerreSeconda guerra mondiale
DecorazioniEroina dell'Unione Sovietica
Ordine di Lenin
Ordine della Bandiera rossa
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Raisa Ermolaevna Aronova (in russo Раиса Ермолаевна Аронова?; Saratov, 10 gennaio 1920Mosca, 20 dicembre 1982) è stata un'aviatrice russa, decorata come eroe dell'Unione Sovietica[1].

Biografia

Raisa Aronova nacque a Saratov, capoluogo dell'omonimo oblast', nel 1920. Il padre era un impiegato ferroviario. Si diplomò alla scuola secondaria poi entrò nel Kalinin Saratov Institute. Intanto, nel tempo libero, fece pratica di volo all'aeroclub di Saratov infine si trasferì a Mosca, dove proseguì l'addestramento di volo presso l'aeroclub di Mosca fino all'invasione tedesca nel 1941.

Divenne membro del Partito Comunista dell'Unione Sovietica nel 1942.[2]

Partecipazione alla seconda guerra mondiale

Un Polikarpov Po-2 simile a quello pilotato da Raisa Aronova.

Alcuni mesi dopo l'inizio dell'Operazione Barbarossa, Marina Raskova selezionò molte donne pilota desiderose di combattere contro gli invasori e formò tre reggimenti femminili di aviazione. Questi iniziarono a prepararsi presso Ėngel's, non lontano da Saratov.

Aronova fece parte sin dall'inizio di uno di questi reggimenti, specializzato in bombardamenti notturni, il 588º Reggimento bombardamento notturno.[3]

Volando sul vecchio biplano sovietico Polikarpov Po-2 come navigatore prese così parte a molti combattimenti. Malgrado le ferite riportate in una missione nella regione del Krasnodar riuscì a far atterrare il suo aereo. In ospedale le vennero estratti diciassette frammenti di bomba ma meno di due mesi dopo tornò a volare. Frequentò poi un corso per diventare pilota e presto cominciò a volare come comandante. Durante le sue missioni produsse ingenti danni al nemico in vari fronti, volando sulla Bielorussia, la Crimea, Kuban', Kerč', la Polonia e la stessa Germania, totalizzando 1148 ore di volo notturno in 960 missioni

Il reggimento del quale fece parte fu soprannominato Nachthexen ("Streghe della notte") dalle truppe tedesche per la tattica che adottavano di arrivare sull'obiettivo planando di notte a motori spenti, silenziose come streghe a cavallo di una scopa.[4]

Ricevette il titolo di Eroe dell'Unione Sovietica nel maggio 1946, e con lei venne decorata Polina Vladimirovna Gel'man[5], suo navigatore e unica ebrea del reggimento.[6][7]

Ingresso del cimitero di Kuntsevocem, a Mosca.

Attività nel secondo dopoguerra

Dopo la conclusione del conflitto, nel 1952, ha conseguito la laurea in lingue straniere studiando presso l'Istituto militare a Mosca. Ha lasciato le forze armate nel 1961 con il grado di maggiore ed in seguito ha scritto un libro sulle sue esperienze militari dal titolo Ночные ведьмы ("Streghe della notte"), pubblicato nel 1983.[8]

È morta a Mosca il 20 dicembre 1982 e riposa nel cimitero di Kuntsevocem.

Onorificenze

Eroina dell'Unione Sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 maggio 1946
Ordine di Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 maggio 1946

Note

  1. ^ Gian Piero Milanetti e il suo viaggio sulle orme delle… “streghe notturne”, trasformato in un affascinante libro sulle donne pilota sovietiche della Seconda Guerra Mondiale, su planet360, 20 aprile 2015. URL consultato il 17 ottobre 2018.
  2. ^ Raisa Yermolayevna Aronova, su warheroes.ru. URL consultato il 18 ottobre 2018.
  3. ^ history.com.
  4. ^ Reina Pennington.
  5. ^ Henry Sakaida, Heroines of the Soviet Union 1941–45, su books.google.it. URL consultato il 19 ottobre 2018.
  6. ^ Henry Sakaida.
  7. ^ Eroe Unione Sovietica.
  8. ^ (RU) Aronova Raisa, Ночные ведьмы (Nochnye vedmy), Helsinki, Finland, Ruslania, 2013. URL consultato il 20 ottobre 2018.

Bibliografia

  • Gian Piero Milanetti, Le streghe della notte: la storia non detta delle eroiche ragazze-pilota dell'Unione Sovietica nella grande guerra patriottica, Galina Brock-Beltsova (prefazione), Roma, IBN, 2011, SBN BVE0580655.
  • Ritanna Armeni, Una donna può tutto: 1941: volano le Streghe della notte, Eleonora Mancini (collaborazione), Milano, Ponte alle Grazie, 2018, SBN RAV2070771.
  • Marina Rossi, Le streghe della notte: storia e testimonianze dell'aviazione femminile in URSS, 1941-1945, Milano, UNICOPLI, 2003, SBN TO01228100.
  • (EN) Henry Sakaida, Heroines of the Soviet Union 1941-45, Christa Hook (illustrazioni), Oxford, Osprey Publishing, 2003, SBN TO01974935.
  • (EN) / Reina Pennington, Wings, women and war: Soviet airwomen in World War 2. combat, John Erickson (prefazione), Lawrence, University Press of Kansas, 2001, SBN IEI0202939.
  • (EN) Anne Noggle, A Dance With Death: Soviet Airwomen in World War II, College Station, Texas A&M University Press, 1994.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN164587108 · ISNI (EN0000 0001 1284 6490 · LCCN (ENno90024091 · GND (DE1048439755

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