Nella relatività ristretta il quadrimpulso è la generalizzazione quadrivettoriale della quantità di moto della meccanica classica, cioè un vettore dello spaziotempo quadrimensionale sempre tangente alla traiettoria, o linea d'universo, di una particella.
Come per ogni quadrivettore, è possibile distinguere le componenti spaziali da quella temporale: in un sistema di coordinate ortonormali la parte spaziale del quadrimpulso è formata dalle componenti dell'ordinaria quantità di moto moltiplicata per il fattore di Lorentz, mentre la parte temporale è data dall'energia della particella divisa per la velocità della luce.
Definizione
Data una particella con velocità
, il corrispondente quadrimpulso è dato da:[1]
![{\displaystyle p^{\mu }={\begin{pmatrix}p^{0}\\p^{1}\\p^{2}\\p^{3}\end{pmatrix}}={\begin{pmatrix}E/c\\p^{1}\\p^{2}\\p^{3}\end{pmatrix}}={\begin{pmatrix}\gamma mc\\\gamma p^{x}\\\gamma p^{y}\\\gamma p^{z}\end{pmatrix}}=m\gamma {\begin{pmatrix}c\\v^{x}\\v^{y}\\v^{z}\end{pmatrix}}:=mu^{\mu }}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/fa37a942659b4fd8ee816a14ffbcac5667369d1e)
dove
sono le componenti della quadrivelocità,
è la massa a riposo,
è il fattore di Lorentz,
e
sono gli usuali vettori tridimensionali velocità e quantità di moto, e c è la velocità della luce. Le componenti spaziali di
sono dunque le componenti della quantità di moto classica
moltiplicata per il fattore
.
Derivazione
Sia
il quadrivettore posizione, che identifica la posizione della particella rispetto ad un sistema di riferimento inerziale, il sistema del laboratorio. Differenziando si ha:
![{\displaystyle {\mbox{d}}x^{\mu }={\begin{pmatrix}c{\mbox{d}}t\\{\mbox{d}}x\\{\mbox{d}}y\\{\mbox{d}}z\end{pmatrix}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/ec9694caceddfb78801f2d97761c300d3a74b12a)
Il tempo proprio è il tempo che misurerebbe un orologio posto su una particella in moto vario nello spaziotempo come se si muovesse di moto rettilineo uniforme. In simboli:
![{\displaystyle ({\mbox{d}}\tau )^{2}:=-{\frac {({\mbox{d}}s)^{2}}{c^{2}}}=-{\frac {\eta _{\mu \nu }{\mbox{d}}x^{\mu }{\mbox{d}}x^{\nu }}{c^{2}}}={\frac {1}{c^{2}}}({c^{2}{\mbox{d}}t^{2}-{\mbox{d}}x^{2}-{\mbox{d}}y^{2}-{\mbox{d}}z^{2}})=}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/3c396940d8dedb5bfdf1396d1dda50fe4ed1cb55)
![{\displaystyle ={\mbox{d}}t^{2}\left(1-{\frac {(v^{x})^{2}+(v^{y})^{2}+(v^{z})^{2}}{c^{2}}}\right)={\frac {{\mbox{d}}t^{2}}{\gamma ^{2}}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/4377ce9ff1564642e2eb86df7ef04b3c30f19f7d)
dove
indica il tensore metrico dello spazio-tempo di Minkowski, utilizzando la segnatura
. Si ha pertanto:
![{\displaystyle {\mbox{d}}\tau ={\frac {{\mbox{d}}t}{\gamma }}\qquad {\mbox{d}}t=\gamma {\mbox{d}}\tau }](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/f4ec81bc8ed33324b7eb8c111494a6da74358066)
Il tempo proprio è una grandezza che permette di parametrizzare la traiettoria di un corpo, in quanto è un invariante sotto trasformazioni di Lorentz (poiché
è proporzionale a
).
La quadrivelocità è data da:
![{\displaystyle u^{\mu }={\frac {{\mbox{d}}x^{\mu }}{{\mbox{d}}\tau }}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/ea324bbf3a7951d98f84cfe2b5e9b301c2c97543)
ed utilizzando la formula di derivazione composta può essere espressa in funzione dell'ordinaria velocità
:
![{\displaystyle u^{\mu }:={\frac {{\mbox{d}}x^{\mu }}{{\mbox{d}}\tau }}={\frac {{\mbox{d}}x^{\mu }}{{\mbox{d}}t}}{\frac {{\mbox{d}}t}{{\mbox{d}}\tau }}=\gamma {\frac {{\mbox{d}}x^{\mu }}{{\mbox{d}}t}}=\gamma {\begin{pmatrix}c\\v^{x}\\v^{y}\\v^{z}\end{pmatrix}}={\begin{pmatrix}\gamma c\\\gamma v^{x}\\\gamma v^{y}\\\gamma v^{z}\end{pmatrix}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/9b34e108f39b60aabe5f0cbf97172fc0e75e3c2e)
La quadriquantità di moto è dunque definita, similmente al corrispettivo classico, come il prodotto tra la quadrivelocità e la massa a riposo
del corpo.
Dal quadrimpulso si definisce la quadriforza.
Conservazione dell'energia
L'energia di una particella è definita come la velocità della luce moltiplicata per la componente temporale del quadrimpulso
, ovvero:[1]
![{\displaystyle E=\gamma mc^{2}={\frac {mc^{2}}{\sqrt {1-{\frac {u^{2}}{c^{2}}}}}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/0859ebaada0fb236f9e367b5fcc10fe627ff7c71)
ed è una quantità che dipende dalla velocità
. Analizzando lo scattering elastico tra due particelle identiche, ed espandendo in serie di Taylor per piccoli angoli l'energia del sistema, si giunge a dimostrare che se l'energia si conserva allora:[2]
![{\displaystyle E(u)={\frac {mc^{2}}{\sqrt {1-{\frac {u^{2}}{c^{2}}}}}}+E(0)-mc^{2}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/46eed05947d382567efa61e1d51b70d42d04076c)
Si tratta dell'estensione relativistica dell'energia cinetica, più una quantità di energia costante pari a
, che rappresenta l'energia a riposo della particella, interpretabile come quell'energia che la particella ferma possiede per il fatto di avere massa.
La velocità è espressa in termini del quadrimpulso con la relazione:
![{\displaystyle \mathbf {u} ={\frac {c^{2}\mathbf {p} }{E}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/d1d4c616022b4e48803debd3caa74536c017b9e0)
e dal fatto che la quantità:
![{\displaystyle (p^{0})^{2}-\mathbf {p} \cdot \mathbf {p} =(mc)^{2}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/4fef61d084aedc922f9d7836a0a7b3ca68b9c54f)
è invariante, segue che:
![{\displaystyle E={\sqrt {c^{2}p^{2}+m^{2}c^{4}}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/b6891f2edfd93b07db3e6d5de3cb7c34d9e3465f)
Norma quadra
Nello spaziotempo di Minkowski la norma di un quadrivettore è un invariante di Lorentz:
![{\displaystyle \|\mathbf {p} \|^{2}=p^{\mu }p_{\mu }=m^{2}\gamma ^{2}(-c^{2}+((v^{x})^{2}+(v^{y})^{2}+(v^{z})^{2}))=-m^{2}{\frac {c^{2}}{c^{2}-v^{2}}}(c^{2}-v^{2})=-m^{2}c^{2}.}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/71b29381c6ee7a39b1aceb89a08f201dfdbfc2b2)
In modo equivalente:
![{\displaystyle -\|\mathbf {P} \|^{2}=-P^{\mu }P_{\mu }=-\eta _{\mu \nu }P^{\mu }P^{\nu }={E^{2} \over c^{2}}-|{\vec {p}}|^{2}=m^{2}c^{2}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/9adbfff86c7b693205a119a87170eadb60b21f01)
Quest'ultima quantità coincide con la massa invariante del sistema. Il risultato è prevedibile considerando il fatto che i quadrivettori velocità hanno norma quadrata
e il quadrimpulso è un quadrivettore velocità per uno scalare
. La norma quadrata negativa implica che i quadrivettori velocità e impulso siano di tipo tempo, e cambiando il segno alla segnatura
la norma quadra cambia di segno.
Conservazione del quadrimpulso
La conservazione del quadrimpulso nei sistemi isolati è uno dei principi fondamentali della dinamica relativistica. Esso include, per basse velocità, le leggi classiche della conservazione dell'energia e della quantità di moto: si conserva l'energia totale, pari a
e si conserva la quantità di moto del sistema, pari alle componenti spaziali del quadrivettore.
Se la massa non cambia, il prodotto interno nello spaziotempo di Minkowski tra il quadrimpulso e la relativa quadriaccelerazione
è nullo. Infatti, l'accelerazione è proporzionale alla derivata del quadrimpulso rispetto al tempo proprio, divisa per la massa della particella, e pertanto:
![{\displaystyle P^{\mu }A_{\mu }=\eta _{\mu \nu }P^{\mu }A^{\nu }=\eta _{\mu \nu }P^{\mu }{\frac {d}{d\tau }}{\frac {P^{\nu }}{m}}={\frac {1}{2m}}{\frac {d}{d\tau }}\|\mathbf {P} \|^{2}={\frac {1}{2m}}{\frac {d}{d\tau }}(-m^{2}c^{2})=0}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/fb54b5fb77fdac5b5b4dad47b9774eec736841ad)
Si noti che la massa a riposo può non conservarsi, mentre si conserva la massa relativistica (che non è altro che l'energia). Per esempio, durante un urto tra particelle subatomiche, se due particelle di masse a riposo uguali
che viaggiano l'una a
e l'altra in senso opposto a
si fondono nell'impatto in una sola particella, questa viaggerà ad una velocità pari a
e avrà una massa
, ben maggiore della somma delle masse iniziali. D'altra parte, la somma delle due masse relativistiche, pari ciascuna a
e
fornisce direttamente per la massa relativistica della particella risultante
, correttamente pari alla massa a riposo moltiplicata per il fattore di Lorentz relativo (circa 1.0081).
Note
Bibliografia
- (EN) John D Jackson, Classical Electrodynamics, 3ª ed., Wiley, 1999, ISBN 0-471-30932-X.
- (EN) Artin, Emil, Geometric Algebra, New York, Wiley, 1957, ISBN 0-471-60839-4. See Chapter III for the orthogonal groups O(p,q).
- (EN) Carmeli, Moshe, Group Theory and General Relativity, Representations of the Lorentz Group and Their Applications to the Gravitational Field, McGraw-Hill, New York, 1977, ISBN 0-07-009986-3. A canonical reference; see chapters 1-6 for representations of the Lorentz group.
- (EN) Frankel, Theodore, The Geometry of Physics (2nd Ed.), Cambridge, Cambridge University Press, 2004, ISBN 0-521-53927-7. An excellent resource for Lie theory, fiber bundles, spinorial coverings, and many other topics.
- (EN) Hall, G. S., Symmetries and Curvature Structure in General Relativity, Singapore, World Scientific, 2004, ISBN 981-02-1051-5. See Chapter 6 for the subalgebras of the Lie algebra of the Lorentz group.
- (EN) Hatcher, Allen, Algebraic topology, Cambridge, Cambridge University Press, 2002, ISBN 0-521-79540-0. See also the online version, su math.cornell.edu. URL consultato il 3 luglio 2005. See Section 1.3 for a beautifully illustrated discussion of covering spaces. See Section 3D for the topology of rotation groups.
- (EN) Naber, Gregory, The Geometry of Minkowski Spacetime, New York, Springer-Verlag, 1992, ISBN 0-486-43235-1, (Dover reprint edition). An excellent reference on Minkowski spacetime and the Lorentz group.
- (EN) Needham, Tristam, Visual Complex Analysis, Oxford, Oxford University Press, 1997, ISBN 0-19-853446-9. See Chapter 3 for a superbly illustrated discussion of Möbius transformations.
Voci correlate