Da sinistra, il presidente ucraino Kravčuk , il presidente kazako Nazarbaev , il presidente russo El'cin e il capo del Soviet Supremo della Bielorussia Šuškevič , dopo la firma del protocollo di istituzione della CSI .
I protocolli di Alma-Ata (in russo Алма-Атинская декларация ), noti anche come dichiarazione di Alma-Ata , sono una serie di trattati in materia di diritto internazionale che rappresentano le dichiarazioni e i principi di fondazione della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). Essi furono sottoscritti nella città kazaka di Alma-Ata (ora Almaty) il 21 dicembre 1991 da Moldavia , Azerbaigian , Armenia , Kazakistan , Kirghizistan , Tagikistan , Turkmenistan e Uzbekistan [ 1] .
La sottoscrizione dei protocolli seguì l'accordo di Belaveža dell'8 dicembre 1991, con il quale Bielorussia , Russia e Ucraina avevano di fatto sancito la cessazione dell'Unione Sovietica come soggetto di diritto internazionale. La Georgia aderì alla CSI successivamente, il 3 dicembre 1993 , per poi uscirne il 12 giugno 2009 come conseguenza all'intervento militare russo nell'ambito della seconda guerra in Ossezia del Sud [ 2] .
Delle repubbliche facenti parte della ex-Unione Sovietica, soltanto le tre repubbliche baltiche non aderirono alla confederazione, ormai avviate verso l'indipendenza e l'avvicinamento alle politiche occidentali.
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