Il nome generico (Pilosella) deriva dal latino"pilosus" (significa "peloso") e si riferisce all'aspetto piuttosto pubescente di queste piante.[4] Il nome del genere (e quindi della sezione) è stato pubblicato per la prima volta dal botanico francese Sébastien Vaillant (1669-1722) nella pubblicazione "Der Königl[iche] Akademie der Wissenschaften in Paris Anatomische, Chymische und Botanische Abhandlungen - 5: 703. 1754" del 1754.[5]
Habitus. Le specie di questa sezione, con cicli biologici perenni, sono piante erbacee non molto alte. La forma biologica prevalente è emicriptofita rosulata (H ros). Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice e possono essere presenti peli ramificati.[6][7][8][9][10][2][11]
Fusto. I fusti, in genere eretti e ascendenti, sono di solito solitari e afilli. Le radici in genere sono di tipo fittonante; possono essere presenti anche delle parti stolonifere (gli stoloni sono o assenti o molto brevi o epigei allungati e più lunghi delle foglie corrispondenti). Altezza delle piante: 10 – 20 cm.
Foglie. Sono presenti sia foglie delle rosette basali che cauline con disposizione alterna. Le foglie basali (da 5 a 8) hanno delle lamine da lanceolato-obovate a lanceolate, sono molli, la faccia superiore è verde, quella inferiore è bianco-tomentosa. Quelle cauline sono poche e ridotte (con forme subulatiformi) o assenti.
Infiorescenza. Le sinflorerescenze sono composte da un solo capolino apicale. I capolini sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro ha una forma da emisferica a cilindrico-ellissoide ed è formato da 2 - 4 serie di brattee verdi (o verde scuro) con forme lanceolato-lineari con apici acuti. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette) e con alveoli brevemente dentati. Dimensione dell'involucro: 9 – 11 mm.
Fiori. I fiori, tutti ligulati (i fiori tubulosi in genere sono mancanti), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
Gineceo: lo stilo è lungo, filiforme e peloso sul lato inferiore. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti e ricurvi con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base).[15] L'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, colorati di bruno-nerastro, hanno una forma cilindrica ristretta alla base (ma non all'apice) e privi di becco (non sono compressi); sono inoltre provvisti di 10 coste longitudinali terminanti con un dentello. Il pappo si compone di fragili setole semplici color bianco-sporco su una sola serie. Dimensione degli acheni: 1,9 - 2,1 mm.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
La distribuzione in Italia è alpina e appenninica. L'habitat tipico sono i prati aridi, le brughiere, i pendii sassosi e i bordi delle vie.
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]
Filogenesi
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae.[10] Il nucleo della sottotribù Hieraciinae è l'alleanza Hieracium - Pilosella (comprendenti la quasi totalità delle specie della sottotribù - oltre 3000 specie) e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello". Alcuni Autori includono in questo gruppo anche i generi Hispidella e Andryala.[19]
I caratteri distintivi per il genere Pilosella sono:[2][9]
tutta la piante è densamente pelosa;
gli acheni hanno 10 coste longitudinali.
Classificazione del genere. Il genere Pilosella è un genere di difficile classificazione in quanto molte specie tendono ad ibridarsi e molto spesso tra una specie e un'altra è presente un "continuam" di caratteri e quindi sono difficilmente separabili. Qui in particolare viene seguita la suddivisione in sezioni del materiale botanico così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[2]
La sezione VIII Pilosella comprende, relativamente alla flora spontanee a italiana, 7 specie principali e 7 specie secondarie. I caratteri distintivi per le specie di questa sezione sono:[2]
lo scapo in genere è afillo (senza foglie) monocefalo e lungo da 10 a 20 cm;
gli stoloni sono assenti o molto brevi o epigei allungati;
la faccia superiore delle foglie è verde, quella inferiore è bianco-tomentosa.
Il numero cromosomico delle specie della sezione è: 2n = 18, 27, 36, 45, 54, 63, 72, 81 e 90 (specie diploidi, triploidi, tetraploidi, pentaploidi, hexaploidi... decaploidi).[2][9]
Specie della flora italiana
Nella flora spontanea italiana, per la sezione di questa voce, sono presenti le seguenti specie (principali e secondarie o derivate):[2][3]
Specie principale. Pilosella officinarum Vaill., 1754[20] - Pelosella: l'altezza massima della pianta è di 10 – 20 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Europeo (Subatlatico) / Caucasico ; l'habitat tipico sono i prati aridi, le brughiere, i pendii sassosi e i bordi delle vie; in Italia è una specie comune e si trova su tutto il continente fino ad una quota di 2.400 ms.l.m.. Per questa specie sono indicate oltre 600 sottospecie (60 in Italia); la maggior parte comunque di dubbio valore tassonomico.
Caratteri principali: gli stoloni sono lunghi 10 - 20 cm, sia sottili (0,7 mm di diametro) che grossi (2 mm di diametro); l'involucro ha una dimensione di 9 - 11 mm; le brattee dell'involucro hanno un apice da subacuto fino ad acuto.
Specie principale. Pilosella velutina (Hegetschw.) F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862[21] - Pelosella vellutata: l'altezza massima della pianta è di 10 – 20 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Ovest Alpico; l'habitat tipico sono i prati aridi su silice e le scarpate erbose; in Italia è una specie rara e si trova nelle Alpi occidentali fino ad una quota compresa tra 500 e 2.800 ms.l.m.. Per questa specie sono indicate 18 sottospecie.
Caratteri principali: la parte superiore delle foglie è ricoperta da fitti peli stelati grigio-verdi quasi bianchi (gli altri caratteri sono simili alla specie P. officinarum).
Specie principale. Pilosella saussureoides Arv.-Touv.[22] - Pelosella nivea: l'altezza massima della pianta è di 10 –15 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Orofita - Ovest Mediterraneo; l'habitat tipico sono i prati aridi, le scarpate erbose e le pinete chiare; in Italia è una specie rara e si trova nelle Alpi occidentali fino ad una quota compresa tra 500 e 1.700 ms.l.m.. Per questa specie sono riconosciute XX sottospecie.
Caratteri principali: gli stoloni sono filiformi, pallidi e con diametri di 0,7 - 1 mm con foglie apicali di tipo lineare o squamiforme; il diametro dell'involucro è di 8 - 9 mm; i peli semplici sulle brattee involucrali sono densi, lunghi 1 - 1,5 mm, molli, sericei e bianchi; i peli ghiandolari sulle brattee involucrali sono assenti.
Specie secondarie collegate a Pilosella saussureoides :
Specie principale. Pilosella pseudopilosella (Ten.) Soják, 1971[25] - Pelosella tirrenica: l'altezza massima della pianta è di 10 – 20 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Orofita - Mediterraneo; l'habitat tipico sono i prati aridi e i pendii sassosi; in Italia è una specie molto rara e si trova con discontinuità fino ad una quota compresa tra 100 e 2.200 ms.l.m.. Per questa specie sono riconosciute 2 sottospecie presenti in Italia.
Caratteri principali: gli stoloni hanno diametri sottili (0,8 - 1,2 mm); le brattee involucrali sono colorate di verde-tenue e sono scolorite sui margini; le brattee involucrali sono ricoperte interamente da abbondantissimi peli semplici, lunghi 2 - 3 mm, a consistenza da sericea a molle e colorati da grigio fino a grigio-nero, mentre i peli ghiandolosi sono assenti (o sparsi).
Specie principale. Pilosella hoppeana (Schult.) F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862[26] - Pelosella di Hoppe: l'altezza massima della pianta è di 10 – 25 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Endemico - Est Alpico / Appenninico; l'habitat tipico sono i pascoli subalpini e i prati aridi; in Italia è una specie comune e si trova su tutto il territorio fino ad una quota compresa tra 1.500 e 2.400 ms.l.m.. Per questa specie sono riconosciute 4 sottospecie (2 in Italia).
Caratteri principali: gli stoloni sono brevissimi; le brattee involucrali sono colorate di verde-tenue tendente al grigio-chiaro, sono subappressate, con forme strettamente ovate e apici arrotondati; le brattee involucrali sono ricoperta da peli ghiandolari con peduncoli basali molto grandi e nerastri.
Specie principale. Pilosella leucopsilon (Arv.-Touv.) Gottschl., 2011[27] - Pelosella con brattee pelose: l'altezza massima della pianta è di 10 – 25 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Orofita - Nord Est Mediterraneo; l'habitat tipico sono i pascoli magri aridi, le rocce e le pinete; in Italia è una specie rara e si trova su tutto il territorio fino ad una quota compresa tra 70 e 1.400 ms.l.m.. Per questa specie sono riconosciute 2 sottospecie (21 secondo altre ricerche[2]).
Caratteri principali: gli stoloni sono molto brevi (1 - 3 cm); le brattee involucrali sono colorate di verde-tenue per peli semplici e ghiandolari, sono embricate, appressate con forme strettamente ovato-lanceolate e apice da arrotondato (brattee esterne) fino ad ottuso (quelle interne).
Specie secondarie collegate a Pilosella leucopsilon:
Specie principale. Pilosella peleteriana (Mérat) F.W.Schultz & Sch.Bip., 1862[30] - Pelosella di Peletier: l'altezza massima della pianta è di 10 – 25 cm; il ciclo biologico è perenne; la forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros); il tipo corologico è Ovest Europeo; l'habitat tipico sono i prati aridi, i pendii sassosi e le ghiaie; in Italia è una specie comune e si trova nelle Alpi occidentali fino ad una quota compresa tra 200 e 2.500 ms.l.m.. Per questa specie sono riconosciute 3 sottospecie.
Caratteri principali: gli stoloni sono brevi (1 - 3 cm), più o meno ingrossati (1,4 - 2 mm di diametro); le brattee involucrali sono colorate di verde-tenue, sono appressate, con forme ovate (alla base) e quindi lungamente acuminate con apice arrossato.
Specie secondarie collegate a Pilosella peleteriana:
Alcune specie di questa sezione vivono sull'arco alpino. La tabella seguente mette in evidenza i dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione di alcune di queste specie alpine[34].
Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province). Comunità vegetali: 4 = comunità pioniere a terofite e succulente; 9 = comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche; 10 = comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite. Ambienti: B2 = ambienti ruderali, scarpate; B5 = rive, vicinanze corsi d'acqua; C1 = ambienti sabbiosi, affioramenti rocciosi; C5 = cave di ghiaia e pietra; F2 = praterie rase, prati e pascoli dal piano collinare al subalpino; F4 = prati e praterie magre rase; F5 = praterie rase subalpine e alpine; I1 = boschi di conifere.
Chiave per le specie principali
Di seguito viene fornita una chiave analitica dicotomica per individuare le specie principali della flora spontanea italiana:[3]
2A: le piante hanno un breve rizoma obliquo senza stoloni (oppure sono brevissimi); le brattee involucrali sono larghe 1,5 - 3,5 mm;
3A: la forma delle brettee involucrali varia da lanceolate a ovate, l'apice è ottuso o arrotondato;
4A: la pubescenza delle brattee involucrali è formata da peli stellati e ghiandolari colorati da grigio chiaro a nerastro;
2B: gli stoloni delle piante sono epigei, sono allungati e portano delle foglie (più piccole delle corrispondenti rosette basali); le brattee dell'involucro sono strette (1 - 2 mm);
5A: le brattee sono più o meno pubescenti (ma mai completamente ricoperte); la parte superiore dello scapo è ricoperta da peli ghiandolari;
6A: la pubescenza delle brattee involucrali è composta da peli semplici (a volte sono assenti), ghiandolari e stellati; l'involucro è largo 8 - 12 mm;
7A: la pagina superiore delle foglie è glabrescente o ricoperta sparsamente, il colore è verde o verde-tenue;
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.