La pianta Angelica risale alla seconda metà del Cinquecento[1].
Da vari documenti redatti dal nunzio vicentino a Venezia Giambattista Pigafetta si evince che costui pagò complessivamente la somma di 8 ducati, versati in varie tranche tra il 10 dicembre 1579 e il 21 marzo 1580, al maestro miniatore Giovanni Battista Pittoni per la realizzazione della copia del disegno della città di Vicenza[2].
La copia era stata richiesta dai Deputati del governo della Repubblica per trasmetterla a Roma[2]. Che la Pianta fosse una copia di carta redatta in precedenza da cartografi specializzati risulta dalla suddivisione del foglio della Pianta in riquadri aventi lato di circa 8 cm[2].
Risulta infatti che il 6 aprile 1579 il Consiglio dei Cento deliberava la redazione del "simulacrum sive forma civitatis": tale pianta della città doveva pertanto essere stata redatta nei mesi compresi tra aprile e dicembre[3].
Nel 1965, la Pianta fu sottoposta a restauro ad opera dell'Istituto di Patologia del Libro[1].
Descrizione
Materiali
La pianta Angelica è realizzata su un foglio di carta priva di filigrana. Il foglio, che misura circa 1,4 m di larghezza e 1,3 m di altezza, fu ottenuto per unione di sei strisce[1].
L'inchiostro utilizzato era il bistro, che però si è dimostrato instabile nel tempo virando a una colorazione rossastra[1].
Al presente la pianta è supportata su tela, fissata tra due aste lignee, e normalmente conservata arrotolata in un contenitore cilindrico[1].
Raffigurazione della città
La visione della città di Vicenza nella pianta è prospettica, con un'inclinazione di 45° sul piano dell'orizzonte. La pianta è orientata con il sud-est posto al centro della pianta in alto, in modo che i punti cardinali principali corrispondono agli angoli del foglio[1].
Al centro della pianta si trova il centro della città, racchiuso dalla prima cinta delle mura medievali.