Di ruolo attaccante, Anselmo fu uno dei massimi calciatori uruguaiani dell'anteguerra. Giocò l'intera sua carriera nel Peñarol, di cui divenne una bandiera e con cui vinse 5 titoli nazionali.
Nazionale
Con la maglia dell'Uruguay, Anselmo partecipò da riserva alle olimpiadi di Amsterdam del 1928 e vinse la medaglia d'oro.
Due anni dopo fu tra i protagonisti che trascinarono la Celeste alla vittoria del primo mondiale di calcio disputato in Uruguay nel 1930. Anselmo, stavolta tra i titolari del team guidato da Suppici, andò a segno nell'ultima partita del primo turno contro la Romania (vinta per 4-0 dall'Uruguay) e siglò una doppietta nella semifinale contro la Jugoslavia (conclusasi 6-1 per i sudamericani).
Tra i protagonisti più attesi alla vigilia della finalissima contro l'Argentina, Anselmo si rifiutò di giocare, in preda ad un attacco di panico:[1] fu degnamente sostituito da un altro grande centravanti, Héctor Castro, che andò anche a segno (suo il 4-2 finale che regalò il titolo all'Uruguay).
Nel 1935 fece parte della rosa dell'Uruguay che vinse il campeonato sudamericano in Perù, tuttavia senza scendere mai in campo.
Allenatore
Dopo la fine della carriera agonistica, Anselmo guidò il "suo" Peñarol.