Il Pascal, in informatica, è un linguaggio di programmazione creato da Niklaus Wirth e basato sul linguaggio ALGOL; il nome è dedicato a Blaise Pascal che inventò nel 1645 la Pascalina, considerata la prima calcolatrice.
Pare che Wirth, docente di programmazione negli anni Sessanta, avvertisse la mancanza di un linguaggio di programmazione adatto all'insegnamento della propria materia e dotato di strutture dati avanzate. Il BASIC, creato nel 1964, era facile da imparare ma non aveva strutture dati avanzate e non incoraggiava abbastanza ad analizzare il problema prima di scrivere effettivamente il codice. Nemmeno linguaggi come ALGOL e Fortran sembravano adatti per i suoi fini didattici. Perciò, Wirth creò da zero il linguaggio Pascal, inserendovi il concetto di programmazione strutturata[1].
La prima implementazione del linguaggio divenne operativa nel 1970, ma raggiunse una discreta diffusione nel campo industriale a partire dal 1974, con la pubblicazione del libro Pascal User Manual and Report[2], considerato il riferimento standard per il linguaggio. TeX e parte delle prime versioni del sistema operativo del Macintosh[3] e di Microsoft Windows[4] furono scritte in Pascal.
Essendo un linguaggio pensato per studenti e utenti inesperti, i compilatori Pascal hanno un atteggiamento protettivo nei confronti del programmatore (partendo dal presupposto che qualunque irregolarità del codice scritto sia un errore), che spesso infastidisce un po' gli esperti. Per esempio i dati e le funzioni sono verificati dal compilatore usando la cosiddetta tipizzazione forte (strong type checking), ovvero uno stretto rigore riguardo alla definizione ed al modo di usare i tipi di dati, a differenza di linguaggi a tipizzazione debole (per esempio JavaScript) che invece consentono ai programmatori esperti una maggiore libertà di scrittura del codice al costo della possibilità di rendere più arduo rilevare errori di struttura e sintassi.
Il Pascal è un linguaggio che impone sia l'uso di un buono stile di programmazione, sia di analizzare a fondo il problema prima di cominciare a scrivere codice sorgente. Data la diffusione negli ambienti scolastici e l'evoluzione della tecnologia e delle esigenze del mercato, ne sono state create versioni ad oggetti, come per esempio il Turbo Pascal e l'Object Pascal (utilizzato nell'ambiente di sviluppo Delphi di Borland, ora di proprietà di Embarcadero).
Le caratteristiche principali del Pascal sono una sintassi chiara e rigida con l'obbligo di dividere il programma in sezioni ben definite (specifiche uses e implementation) e di dichiarare in anticipo tutte le variabili usate nel programma. Anche la sequenza di definizione degli elementi nel codice sorgente è rigidamente codificata e sequenziale, ovvero: etichette, costanti, tipi, variabili, procedure e funzioni (label, const, type, var, procedure, function). Inoltre, permette l'uso di tipi di dati complessi e definibili dal programmatore (record) tramite la specifica di sezione type. Permette anche l'uso dei puntatori e l'allocazione dinamica della memoria (specifiche new e dispose), in modo comunque più controllato per esempio del linguaggio C tradizionale.
uses
implementation
label
const
type
var
procedure
function
record
new
dispose
Benché il Pascal sia identificato come linguaggio dalle origini didattiche, in realtà il suo sviluppo non si è mai fermato negli anni ed ha superato il concetto iniziale di programmazione strutturata introducendo, già con Delphi, la programmazione ad oggetti. Negli anni sono state introdotte caratteristiche dei moderni linguaggi di programmazione come ad esempio le interfacce e i generics, mentre le funzioni anonime erano già state anticipate da Wirth con le funzioni e procedure nidificate, che hanno il pregio di rendere più leggibile il codice sorgente. Questi miglioramenti lo hanno reso un linguaggio molto versatile, tanto da poter essere considerato ad alto livello, ma anche a basso livello in quanto può gestire puntatori e codice unmanaged. La forte tipizzazione lo rende un linguaggio che presenta tendenzialmente meno bug, la semplicità sintattica permette uno sviluppo veloce e, essendo compilato, gli eseguibili sono generalmente molto veloci.
Da sottolineare che, nella sua formulazione originale, il linguaggio era privo dell'istruzione GOTO, concettualmente nemica della strutturazione corretta dei programmi, aggiunta poi in seguito ma della quale è comunque scoraggiato l'uso.
Tutte queste caratteristiche fanno del Pascal un linguaggio evergreen adatto a sviluppare un ampio ventaglio di applicazioni.
Il seguente esempio stampa a video il testo "Hello world".
program hello; uses crt; <----non obbligatoria begin clrscr; <----non obbligatoria writeln('Hello World'); readln end.
La prima riga introduce il programma con la parola chiave program, a cui segue il titolo del programma. Non possono essere utilizzati caratteri speciali né spazi. La terza riga contiene l'istruzione begin, usata per iniziare a scrivere il programma vero e proprio. La quinta riga contiene l'istruzione writeln, usata per scrivere a video Hello World (il testo riportato tra parentesi), mentre la sesta, con l'istruzione readln, pone il programma in attesa di un input da tastiera, in modo da non far scomparire immediatamente la scritta. Quando verrà premuto il tasto ↵ Invio, il programma procederà eseguendo l'istruzione end, che pone fine alla sequenza. Tale comando è l'unico, in ambiente Pascal, ad essere seguito da un punto anziché da un punto e virgola.
program
begin
writeln
Hello World
readln
end
Il Pascal mette a disposizione molti tipi di variabili:
integer
word
byte
char
shortint
longint
comp
real
... {Altre istruzioni} Var R:Real; ... {Altre istruzioni} Writeln('Il numero reale è ',R:10:3); ... {Altre istruzioni}
In questo caso vengono visualizzate in tutto 10 cifre, di cui 3 decimali.
string
array of char
[]
[n]
boolean
Si possono specificare puntatori a variabili usando nella dichiarazione un nome seguito dal simbolo ^ che precede il tipo di variabile a cui deve puntare il puntatore. I puntatori funzionano come in C/C++:
^
var puntatore : ^int; numero : int; begin numero := 10; puntatore := @numero end.
In questo modo puntatore punterà a numero. Mentre per assegnare un valore allo spazio di memoria indirizzato da puntatore, si userà ^ in coda al nome, ovvero come operatore di dereferenziazione:
puntatore
numero
puntatore^ := 15;
Gli array in Pascal sono una sequenza ordinata, in quantità prestabilita, di elementi dello stesso tipo. Gli elementi possono essere composti da qualunque tipo di dati, nativo o definito dal programmatore usando type.
Una caratteristica importante del linguaggio Pascal sta nel fatto che nel momento della dichiarazione di un array, viene definito anche il valore iniziale dell'indice da utilizzare per la scansione dei vari elementi:
Var nome : array [inizio..fine] of tipo;
String
array [0..n] of char
Var nome : array [1..20] of char; ..... {Altre istruzioni} nome := 'Paolo'; {assegnazione nel suo insieme} nome[5] :='a'; {assegnazione del solo quinto carattere}
In Pascal è possibile definire un tipo personalizzato (custom), strutturato dal programmatore stesso. La sintassi si basa sulla specifica type:
type persona = record nome:string[30]; eta:int end;
per poi usare il tipo di variabile personalizzato in questo modo:
var qualcuno : persona; begin qualcuno.nome := 'Asdrubale' qualcuno.eta := 35 end.
L'input di dati da tastiera viene effettuato tramite l'utilizzo del comando readln(nome_variabile).L'output invece usa il comando writeln(nome_variabile); la stampa a video usa lo stesso il comando writeln, però il testo è tra singoli apici (writeln('ciao mondo');)
readln(nome_variabile)
writeln(nome_variabile)
writeln('ciao mondo');
Esistono anche le due funzioni write() e read() che differiscono dalle precedenti per il fatto che non scrivono un codice di "ritorno a capo" a fine riga.Un esempio di I/O di numeri interi:
write()
read()
program input_output(input, output); var n1,n2,ris:integer; {Dichiarazione tipo intero} begin writeln('Inserisci n1'); {viene visualizzato il testo tra ' '} readln(n1); {comando di input, la variabile introdotta viene inserita in n1} writeln('Inserisci n2'); readln(n2); ris:=n1+n2; {fa la somma di n1 e n2 e il risultato viene inserito in ris} writeln('La somma e'' uguale a ',ris); {stampa il messaggio tra ' ' e la variabile ris} readln {questo evita che il programma si chiuda senza che sia possibile leggere l'ultima riga, il programma si aspetta che l'utente scriva qualcosa e poi prema INVIO. In questo modo il programma si chiuderà.} end.
I/O reali: per l'input di numeri reali il metodo resta sempre lo stesso (readln (variabile)), invece per l'output, per vedere numeri comprensibili bisogna usare una sintassi diversa nel writeln.
readln (variabile)
program input_output(input, output); var n1,n2,ris:real; {Dichiarazione tipo reale} begin writeln('Inserisci n1'); {viene visualizzato il testo tra ' '} readln(n1); {comando di input, la variabile introdotta viene messa in n1} writeln('Inserisci n2'); readln(n2); ris:=n1+n2; {fa la somma di n1 e n2 e il risultato viene messo in ris} writeln('La somma e'' uguale a ',ris:6:2); {stampa il messaggio tra ' ' e la variabile ris, con 6 numeri prima della "," , la "," stessa e 2 dopo} readln end.
Nella stampa a video abbiamo usata un'alterazione del comando writeln, aggiungendo var:n:m dove var è il nome della variabile da visualizzare, n è il numero di cifre complessive (compresa la ",") da visualizzare e m sono quelle dopo la virgola. Se ci sono più cifre da visualizzare di quelle indicate, esse non vengono inviate sul dispositivo di uscita.
var:n:m
n
m
I/O caratteri: l'input e l'output di caratteri (numeri, lettere, simboli), è lo stesso per caratteri e numeri interi:
program input_output(input, output); var ch:char; {Dichiarazione tipo carattere} begin writeln('Inserisci il carattere'); {viene visualizzato il testo tra ' '} readln(ch); {comando di input, la variabile introdotta viene messa in ch} writeln('Il carattere inserito e'' ',ch); {stampa il messaggio tra ' ' e la variabile ch} readln end.
I/O stringhe: le variabili stringhe come già detto sono array di caratteri.
Program alternativa; var n:integer; begin write('inserisci un numero: '); readln(n); if n > 0 {controlla se il valore è positivo} then write('il numero e'' positivo.') else write('il numero e'' negativo.'); readln end.
I seguenti frammenti di codice riportano un esempio dei cicli di iterazione in linguaggio Pascal.
Program ciclo_for; var i, n, num:integer; begin write('quanti numeri vuoi inserire?'); readln(n); for i:=1 to n do begin write('inserisci il numero: '); readln(num); end; readln end.
Dopo la specifica for, occorre l'assegnazione di un valore a una variabile (in questo caso i:=1). Questa variabile verrà incrementata automaticamente a ogni ripetizione del ciclo, ovvero del codice indicato dopo for tra do ed end: una volta uguale al numero (o alla variabile) dopo il to, il ciclo terminerà.
i:=1
for
do
to
Il valore di una variabile può essere incrementato anche usando la stessa variabile come riferimento. Ovviamente non bisogna fare confusione tra queste espressioni in Pascal, e in molti altri linguaggi, con le convenzioni delle equazioni matematiche.
Il ciclo for...to...do ripete un blocco di istruzioni un numero determinato di volte, perciò sono vietati valori reali decimali prima e dopo il to, e le variabili da utilizzare dovranno sempre essere state dichiarate di tipo intero.
for...to...do
Si può eseguire un ciclo for...to...do anche in ordine inverso, ossia dal numero più alto a quello più basso, utilizzando la parola chiave downto al posto di to. In questo caso ad ogni ripetizione del ciclo la variabile verrà decrementata invece che incrementata.
downto
Program Esempio2; Uses Crt,WinDos; Var nome1,nome2,stringa:string; file1,file2:text; begin clrscr; write('Inserire il nome di un file: '); readln(nome1); write('Inserire il nome del file copia: '); readln(nome2); Assign(file1,nome1); Assign(file2,nome2); Reset(file1); Rewrite(file2); repeat readln(file1,stringa); writeln(file2,stringa); until eof(file1); Close(file1); Close(file2); writeln('Copia completata!'); readln end.
Assign(file1,nome1): Questa specifica assegna alla variabile file 1 di tipo testo il nome del file contenuto nella stringa nome1.
Assign(file1,nome1)
Occorre precisare come il linguaggio Pascal tradizionale utilizza i nomi dei file. Un nome può essere composto al massimo da 8 caratteri, estensione esclusa. Se il nome supera gli 8 caratteri viene troncato a 6 e si aggiunge un ~1 (il codice ASCII della tilde, ~, è 126). Perciò il nome testouno.txt è corretto e viene mantenuto inalterato. Invece, testoquattro.txt è sbagliato e il compilatore produrrà messaggio di errore (error 2: File not found); testoq~1.txt è la versione corretta dell'esempio precedente: i caratteri vengono troncati a 6 e aggiunto un ~1.
Reset(file1);: l'istruzione reset(x), dove x è una variabile inizializzata con Assign e di tipo text o file, serve per aprire il file x, in vista di operazioni di lettura/scrittura su di esso.
Reset(file1);
reset(x)
Assign
Rewrite(file2);: valgono le stesse regole di reset. Rewrite(x:text o file) è una procedura che crea un nuovo file x (se non è specificata la directory nel suo nome, viene creato nel percorsocorrente). Se esiste già un file di nome x, lo sovrascrive.
Rewrite(file2);
reset
Rewrite(x:text o file)
repeat...until eof(file1);: ripete un ciclo di istruzioni finché l'espressione indicata dopo until è vera. Nel nostro caso, il programma continua a leggere, riga per riga, ogni sequenza di caratteri contenuta in file1 e la copia in file2, finché la variabile reimpostata eof (che significa End Of File; supporta solo parametri di tipo text o file) non è vera, e quindi il file da cui leggere è al termine.
repeat...until eof(file1);
until
file1
file2
Close(file1);: la procedura close chiude un file.
Close(file1);
close
Come si è ben visto, il ciclo repeat ... until serve per ripetere un'istruzione o un blocco di istruzioni fino a che una condizione non è vera. Non serve racchiudere il blocco di istruzioni fra un begin e un end, poiché i confini del blocco sono già definiti da repeat e until.
repeat ... until
repeat
Program esempio3; Uses Crt; Var x,y:word; begin clrscr; write('Inserire due coordinate: '); readln(x,y); while (x<>0) and (y<>0) do begin read(x,y); gotoxy(x,y); write((,x,;,y,)); end; readln end.
Questo programma legge da tastiera due coordinate, sposta il cursore a quelle date coordinate e scrive in quel punto le ascisse e le ordinate tra parentesi, separate da un punto e virgola. Il ciclo si ripete ogni volta che la condizione indicata è vera: in questo caso quando sia x che y sono diversi da 0.
x
y
La procedura gotoxy(x,y:word) sposta il cursore alle coordinate ( x ; y ) {\displaystyle (x;y)} sullo schermo.
gotoxy(x,y:word)
Anche con while è opportuno prestare attenzione ai cicli infiniti e si noti che con while è necessario includere il blocco di istruzioni fra begin ed end.
while
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