Discendente della nobile famiglia Ceresara, fu al servizio di Isabella d'Este a Mantova e l'ideatore dei temi mitologici, allegorici e celebrativi di almeno due dei dipinti del suo celebre studiolo e forse dell'intero ciclo. Paride raccolse e tradusse opere classiche, tra cui l'Aulularia di Plauto e si avventurò anche negli studi ebraici[1].
Per le sue doti di chiromante venne ospitato alla corte di Aloisio Gonzaga a Castel Goffredo[2].
Fu autore di sonetti erotici, firmati con lo pseudonimo di Patrizio Tricasso (o Patrizio Tricasso da Ceresara).
Opere
Expositione del Tricasso Mantovano sopra il Cocle, Venezia, per Vettor q. Piero Ravano, 1535
Epitoma Chyromantico di Patritio Tricasso da Ceresari mantovano, Venezia, per Agostino de Bindoni, 1538
D'azzurro ad un albero di verde, sinistrato da un cane bracco rampante d'argento, collarinato d'oro e linguato di rosso, il tutto sostenuto da una terrazza di verde.
Note
^G. Busi, L'enigma dell'ebraico nel Rinascimento, 2007, pag. 100
^Massimo Marocchi, I Gonzaga di Castiglione delle Stiviere, Rotary Club Castiglione delle Stiviere, Verona, 1990.
Francesca Romana De Angelis, Ceresara Paride, in «Dizionario biografico degli Italiani», XXIII, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana 1979
Andrea Comboni, Eros e Anteros nella poesia italiana del Rinascimento. Appunti per una ricerca, in «Italique», 3, 2001; disponibile online: [1]
Giulio Busi, L'enigma dell'ebraico nel Rinascimento, Editore Aragno, Torino 2007
Saverio Campanini, A Neglected Source on Asher Lemmlein and Paride da Ceresara: Agostino Giustiniani, in "European Journal of Jewish Studies" 2 (2008), pp. 89–110.
Kenneth Borris, "Sodomizing science: Cocles, Patricio Tricasso and the constitutional morphologies of Renaissance male same-sex lovers", in: Kenneth Borris & George Rousseau (curr.), The sciences of homosexuality in early modern Europe, Routledge, London 2007, pp. 137–164.