Orpheu - Revista Trimestral de Literatura (in italiano, Orfeo - Rivista Trimestrale di Letteratura) è stata una rivista letteraria e artistica del Modernismoportoghese, di cui sono stati pubblicati i primi due numeri nel 1915. Del terzo numero, programmato per lo stesso anno e non uscito allora per mancanza di fondi, sono state pubblicate le prove di impaginazione nel 1984.
La rivista che nacque come forza aggregativa ed espressiva di tale generazione fu appunto Orpheu, di cui furono programmati tre numeri. Solo i primi due videro la luce nel 1915, suscitando clamore e scandalo - venendo addirittura additati come «letteratura da manicomio»[2] - per via della loro originalità, e in alcuni casi della sperimentazione e provocazione che Orpheu costituiva, considerata di rottura rispetto ai canoni della letteratura portoghese di fine XIX secolo - inizio XX secolo.
Il terzo numero non fu pubblicato a quei tempi, perché nel frattempo i fondi per la sua produzione finirono. Nonostante l'importanza che Orpheu ebbe nei decenni successivi in termini di critica letteraria e fama, il terzo numero vide la luce solo nel 1984, sotto forma di pubblicazione delle prove di impaginazione preparate da Fernando Pessoa, il quale fu senza dubbio la guida e la figura centrale di Orpheu.
Un ruolo marginale, come editore nominale della rivista, fu ricoperto anche da António Ferro, scrittore in seguito noto soprattutto come politico.
Progetto e lascito culturale
Orpheu nacque dal desiderio di Fernando Pessoa di costituire un movimento culturale portoghese che, senza abdicare alle radici e specificità culturali della nazione lusitana, potesse essere a tutti gli effetti cosmopolita e aperto alla contemporaneità, distaccandosi dalle tendenze saudosiste - da alcuni considerate passatiste - di Teixeira de Pascoaes, del movimento Renascença Portuguesa e della rivista A Águia, sulla quale lo stesso Pessoa aveva debuttato come teorico e critico letterario nel 1912.
Secondo Pessoa, Orpheu era un «meraviglioso movimento sintetico»[3], capace di produrre «una arte sintesi di nazioni e di epoche e di arti»[4]. Tale arte fu definita Sensazionismo da Pessoa e Sá-Carneiro, poiché traeva ispirazione programmatica dalla massima pessoana «sentire tutto in tutte le maniere»[5] ed era quindi proiettata verso il tentativo di sintetizzare in modo originale tradizione e modernità, nazionalismo e cosmopolitismo, identità e alterità. Quanto a quest'ultima dicotomia, si noti che è proprio sul primo numero di Orpheu che avvenne il debutto di uno degli eteronimi di Pessoa: il poeta Álvaro de Campos.
Nella sintesi di Orpheu trovavano spazio anche le influenze dei movimenti e degli stili dell'Europa contemporanea, tra i quali il Futurismo di Marinetti, che fu introdotto e interpretato in chiave lusitana proprio dalla Generazione di Orpheu.
Allo scandalo iniziale suscitato dalla rivista seguì, col passare dei decenni, un crescente riconoscimento critico che si è fatto mondiale almeno da quando l'opera di Pessoa è divenuta nota al grande pubblico, a partire dagli Anni 1980, dopo il successo internazionale del Libro dell'Inquietudine, pubblicato postumo come gran parte dell'opera pessoana.
Nel XXI secolo, gli autori e le opere della Generazione di Orpheu continuano ad essere tra i più influenti e studiati del panorama culturale portoghese, sia in Portogallo, sia a livello internazionale, come dimostrano le grandi esposizioni avvenute in varie città europee e presso il Museo Calouste Gulbenkian di Lisbona, dedicate a Fernando Pessoa (2012)[6], Amadeo de Souza-Cardoso (2016)[7] e Almada Negreiros (2017)[8].
È inoltre importante riferire che Orpheu ebbe inizialmente una dimensione luso-brasiliana, con una sede e un direttore a Rio de Janeiro, in Brasile, ad attestare la proiezione internazionale e lusofona del progetto.
Il nome della rivista è ispirato a Orfeo, personaggio della mitologia greca, il cui mito è legato all'arte.
Note
^Maria José de Lancastre, Pessoa e le pose dell'avanguardia. Comportamenti, atteggiamenti e immagini del Modernismo portoghese, sta in Modernismo in Portogallo 1910 - 1940. Arte e società nel tempo di Fernando Pessoa, Leo S.Olschki Editore Editore, Firenze 1997, p. 74
^Cf. Barbara Gori, Una letteratura da manicomio - «Orpheu» nei giornali e nelle riviste portoghesi del 1915, Perugia, Urogallo, 2015.
^Fernando Pessoa, Sensacionismo e outros ismos, Lisboa, INCM, 2009, p. 220. Nell'originale. «marvellous synthetic movement».
^Ibid., p. 75. Nell'originale: «uma arte synthese de nações e de epochas e de artes».
^Ibid., p. 180. Nell'originale: «Sentir tudo de todas as maneiras».