L'ordine alfabetico è una convenzione secondo cui un gruppo di nomi o, genericamente, di parole, viene messo in sequenza in base alla posizione che la lettera (o, in generale, il grafema) iniziale ha nell'alfabeto. Il solo ordine alfabetico, quello che costituisce l’ordine usuale per scrivere le lettere in modo isolato, fa parte di un sistema più complesso che permette di ordinare le parole o i nomi dei vocaboli.
L’ordine alfabetico era in uso quasi soltanto nel mondo occidentale e orientale greco e non si usava in Asia prima del Novecento dove i dizionari ed enciclopedie usavano altri criteri.
Nelle lingue, slaviche e non slave, che utilizzano l’alfabeto cirillico, l’ordine generale è il seguente, dove sono indicate soltanto le 49 lettere usuali più 2 varianti del montenegrino, che sono quelle delle lingue slaviche:
А (A) – Б (Be) – В (Ve) – Г (Ge o He (Ghe)) – Ґ (Ghe capovolta) – Д (De) – Ђ (Dje) – Ѓ (Gje) – Е (Je) – Ё (Jo) - Є (Je ucraina) – Ж (Zhe) – З (Ze) – З́ (Zje) – Ѕ (Dze) – И (I) – І (I col puntino) – Ї (Ji) – Й (I breve) – Ј (Jé o I lunga) – К (Ka) – Л (El) – Љ (Lje) – М (Em) – Н (En) – Њ (Nje) – О (O) – П (Pe) – Р (Er) – С (Es) – С́ (Sje) – Т (Te) – Ћ (Tje) – Ќ (Kje) – У (U) – Ў (U breve) – Ф (Ef) – Х (Kha) – Ц (Tze) – Ч (Cié) – Џ (Dzhe) – Ш (Sha) – Щ (Shcha o Shtsha) – Ъ (Segno duro (jer duro)) – Ы (Jery) – Ь (Segno dolce (jer molle)) – Э (E capovolta) – Ю (Ju) – Я (Ja)
L’ordine segue pressappoco quello del sistema di numerazione cirillico, che spiega che si parli ancora dello I ottavo (И) e dello I decimo (І o i col puntino).
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Motivo: non è definito di quali convenzioni si stia parlando; ad esempio le enciclopedie o i dizionari cartacei in lingua italiana non utilizzano questo tipo di convenzione
l'apostrofo ha precedenza sulle lettere; in parole povere, l'apostrofo è equiparato allo spazio (tuttavia, lo spazio ha precedenza sull'apostrofo stesso) e le parole si considerano separate. Per esempio:
L'arancia.
L'olio.
La mela.
Un sogno
Un'idea
ogni accento o segno diacritico deve essere ignorato; le lettere ÁÀÂÄÃĀĂ..., ad esempio, devono essere considerate come lettera A, e quindi si avrà:
E pensare che...
È proprio una bella giornata...
E se domani piovesse?
ogni segno di punteggiatura deve essere ignorato; ad esempio:
Arrivederci.
«Buonasera».
"Ciao!"
Salve.
ogni eventuale commento posto all'inizio delle citazioni deve essere ignorato; ad esempio:
[Rivolgendosi a Pinco] Arrivederci a domani.
Buonasera.
[Agitando le mani] Ciao!
Domani è un altro giorno.
ogni eventuale nome di personaggio posto all'inizio delle citazioni deve essere ignorato; ad esempio:
Riccardo: Arrivederci! Maria: Lo spero, mio caro.
Bella giornata d'inverno.
Joe: Come sai che ti ama? Bill: Perché conosce la parte peggiore di me e le sta bene.