In contrasto con l'alfa, viene spesso associato all'idea di fine. Nella Bibbia, nel libro dell’Apocalisse Dio si definisce l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine.
Omega è pronunciato sia omèga sia òmega.[1][2] Quest'ultima forma rispecchia l'uso latino.
Il nome originale in epoca classica era ὦ/ɔ:/; in quell'epoca il solo suono, aperto, unito alla quantità ancora attiva, era sufficiente a distinguerla da omicron, che aveva suono chiuso /o/. Successivamente, in epoca bizantina, per distinguere le due vocali, ormai omofone, la si chiamò "o grande" (ὦ μέγα) in riferimento alla dimensione e non alla quantità, già scomparsa a quell'epoca, differenziandola dalla "o piccola" (ὂ μικρόν).
Gli usi
Fisica
La lettera maiuscola Ω è utilizzata come simbolo dell'ohm, unità di misura della resistenza elettrica. Codifica Unicode: U+2126[3]
Con Ω si indica un insieme topologicamente aperto.
Un sistema formale è Ω-incompleto quando, in una famiglia piramidale di teoremi, tutte le stringhe sono teoremi, ma non lo è la stringa-riassunto quantificata universalmente[4].
Nel Cristianesimo, così come nel Libro di Isaia, l'alfa e l'omega, associati, sono i simboli dell'eternità di Dio, posti come sono all'inizio e alla fine di ogni cosa. Queste lettere erano usate dai primi cristiani su alcuni monumenti.
Diritto
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^La questione riguardante l'accentazione del nome della lettera in italiano è controversa. Vedi Y. Gomez Gane, Grecismi su cui mettere l'accento: omega ed epsilon, ipsilon, omicron, in Studi Linguistici Italiani, XL (XIX della III serie), fascicolo II, 2014. Ospitato su Academia.edu.