Un operatore di importanza vitale (OIV) è, in Francia, identificata dallo Stato come un'organizzazione le cui attività sono essenziali o pericolose per la popolazione. Ce ne sono circa 250 in 12 settori di attività[1] . Per motivi di sicurezza nazionale, l'elenco degli OIV non è pubblico e le società designate sono invitate a non comunicare il loro coinvolgimento.
Un settore di attività di vitale importanza, come definito dall'articolo R. 1332-2 del Codice di difesa, è costituito da attività che lavorano in vista dello stesso obiettivo[2]
Un operatore vitale, come definito dall'articolo R. 1332-1 del Codice di Difesa, è un'organizzazione che[3]:
I dodici settori di attività di vitale importanza (SAIV) sono stati definiti in un decreto del 2 giugno 2006 , modificato da un decreto del 3 luglio 2008[1] :
Gli operatori di vitale importanza sono designati per ciascun settore di attività di vitale importanza con decreto del ministro coordinatore[4]. Tale decreto è adottato in consultazione con il ministro o i ministri interessati, previa consultazione del comitato interministeriale per la difesa e la sicurezza dei settori di attività vitale . Questa commissione è presieduta dal Segretario Generale della Difesa e della Sicurezza Nazionale (articolo R. 1332-10 del Codice di Difesa) ,[5].
Ogni ministro coordinatore di un settore vitale di attività notifica agli operatori l'importanza vitale della corrispondente direttiva nazionale sulla sicurezza (DNS)[6]. Il DNS identifica i rischi e le minacce e definisce i principali obiettivi di sicurezza per ciascun settore o sotto-settore di attività.
Gli operatori vitali hanno l'obbligo di[1]:
La legge di programmazione militare per il periodo 2014-2019 specifica che è responsabilità dello Stato garantire un livello di sicurezza sufficiente dei sistemi critici degli operatori vitali. Attraverso quattro principali misure, mira a stabilire una base minima di sicurezza per le organizzazioni[7] .
Alla fine del 2013, in base al disegno di legge, lo stato sarebbe stato in grado di[8],[7]:
Per ogni settore o sotto-settore identificato, il Primo Ministro ha emesso un decreto di applicazione redatto dai servizi ANSSI che definisce gli obblighi degli operatori in termini di sicurezza informatica.
Gli ordini sono stati pubblicati sulla rivista ufficiale[9]:
Tali ordini prevedono un periodo che varia da 3 mesi a 2 anni per l'attuazione delle misure elencate nell'allegato 1, numero 20, tra cui:
Gli allegati II (scadenze), III (tipo di sistema di informazione) e IV (tipo di incidenti) non sono pubblici e sono comunicati dall'ANSSI alle persone "interessate".