Studia all'Accademia Albertina e nel 1889, insieme al fratello Antonio, entra in possesso della manifattura di ceramiche di Albissola "Maria Rosciano vedova Poggi & figli". Con il pittore torinese Luigi Quaglino[1] la trasforma in "Quaglino & Poggi", società produce vasi e piatti in stile Liberty[2] e cessa nel 1902, quando Poggi si mette in proprio.[3]. Nel 1905 acquista la manifattura "Quinzio & Canepa" di Sampierdarena. Nella sua manifattura, hanno lavorato Dario Ravano e Pietro Rabbia. Poggi era considerato dai contemporanei, oltre che il principale fabbricante de ceramiche di Albissola, anche "un buon marinaio".[4]
Il comune di Albissola Marina ha intitolato al Poggi una piccola piazza del centro storico.[5]
^Poggi ceramiche, su archivioceramica.com. URL consultato il 13 ottobre 2021.
^ AA.VV, Tromba marina sul golfo di Vado, in Il buon cuore giornale settimanale per le famiglie, Tip. L. F. Cogliati, 1905, p. 459. URL consultato il 14 ottobre 2021.
Aurelio Minghetti, I ceramisti, artisti botteghe simboli dal Medioevo al Novecento, Ferrara, Casa Editrice Belriguardo, 1992, pg. 341.
Emilio Sidoti, Federico Marzinot, Guido Farris, Lina Poggi Assalini, Nicolo Poggi per la ceramica di Albisola, Albissola Marina, Museo civico d'arte contemporanea, 1998.
Francesca Baffetti, La fornace Niccolò Poggi (Albissola Marina) : un caso di studio mensiocronologico, in XLII Convegno internazionale della ceramica: fornaci : tecnologie e produzione della ceramica in età medievale e moderna, All'Insegna del Giglio, 2010.