Il mausoleo del sultano Sanjar è un capolavoro dell'architettura selgiuchide sito nella città di Merv, in Turkmenistan, ed è dedicato al sultano Ahmed Sanjar.[1] Si tratta di uno degli esempi architettonici più importanti dell'Asia Centrale, e ha ispirato la costruzione dell'analogo mausoleo di Oljeitu della città iraniana di Soltaniyeh.[2]
Descrizione
Il mausoleo venne eretto negli anni quaranta del XII secolo dall'architetto Muhammad ibn Atsiz al-Sarakhsi, il cui nome è inciso sul medaglione decorativo sottostante la cupola. Dopo i secoli XVII e XVIII divenne meta di pellegrinaggio per gli abitanti delle tribù turkmene.[2] Agli albori del XX secolo la struttura fu oggetto di diversi tentativi di restauro, tuttavia solo pochi elementi decorativi si sono conservati ai giorni nostri.[3]
Il mausoleo è una delle poche strutture sopravvissute dell'antica Merv.[3] La sua pianta quadrata di 38 m venne progettata in modo da poter avvistare l'esercito sino ad un giorno di marcia.[4]
L'intero complesso include una moschea e un palazzo, di cui una parte è stato rinvenuto dagli scavi archeologici. L'edificio è costruito con mattone refrattario e le sue fondamenta sono profonde 4,2 m. L'illuminazione delle pareti era data da un sistema di volte nascoste scanalate e di gallerie, mentre le trombe site in una zona ottagonale di transizione sormontavano la cupola, che era dotata di due strati di mattoni ed era decorata con tasselli blu. I muri esterni erano decorati con placche intagliate e dorate, mentre le arcate delle gallerie erano costituite da mattoni intagliati. Gli interni erano decorati con motivi geometrici e floreali blu e rossi, su uno sfondo bianco con ornamenti in oro.[2]
La cupola è alta 36 m ed è sorretta da un elegante tamburo. Un tempo le sue finestre erano decorate con rifiniture in metallo che seguivano delle trame geometriche. Al suo interno vi erano affreschi e mosaici.[3]
Il mausoleo continua a essere visitato dai pellegrini, nonostante il corpo di Ahmed Sanjar sia stato ricollocato in un luogo sconosciuto durante l'invasione mongola della Corasmia.[4]
Note
Bibliografia
- (EN) Jonathan Bloom e Sheila Blair, Grove Encyclopedia of Islamic Art & Architecture: Three-Volume Set, OUP USA, 14 maggio 2009, ISBN 978-0-19-530991-1.
- (EN) Rafis Abazov, Culture and Customs of the Central Asian Republics, Bloomsbury Publishing USA, 30 dicembre 2006, ISBN 978-0-313-05618-5.
- (EN) Simon Proudman, Turkmenistan: Far Flung Places Travel Guide, Far Flung Places, 13 maggio 2017, ISBN 978-1-5466-7840-3.
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