«Se il mediano di apertura sceglie la tattica e comanda il gioco, il mediano di mischia detta il ritmo. È come se il primo scrivesse le note sul pentagramma, e l’altro dirigesse l’orchestra»
1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Figlio di Franco (nazionale negli anni sessanta), Matteo Mazzantini esordì nel rugby professionistico con il Benetton; passato a L'Aquila, si guadagnò la prima convocazione in nazionale sotto la gestione Johnstone, nell'incontro d'apertura del Sei Nazioni 2000, che vide l'esordio assoluto dell'Italia nella competizione e anche la sua prima vittoria, contro la Scozia per 34-20; poco dopo raggiunse la finale di campionato 1999-2000 (poi persa contro il Rugby Roma).
L'incontro con il Canada fu l'ultimo in maglia azzurra.
Dopo 3 anni a Viadana, Mazzantini militò nel GRAN Parma e a maggio 2008 subì una squalifica di 7 mesi per essere stato ritenuto responsabile di aver morso un avversario del Rovigo in Coppa Italia[2], circostanza sempre smentita dallo stesso Mazzantini che presentò ricorso avverso la squalifica.
Dopo la fine della carriera con Livorno, divenne allenatore e direttore tecnico del club della sua città[3].
Successivamente ha ricoperto incarichi federali sia a livello locale che nazionale; il più recente, conferitogli nel settembre 2022, è quello di commissario tecnico dell'Italseven[4], la nazionale maschile di rugby a VII.