Il 19 ottobre fu battezzata nella cappella del palazzo reale di Oslo.[1] I suoi padrini furono il nonno Olav V, il conte Flemming di Rosenborg (cugino di suo padre), lo zio materno Haakon e Nils Jørgen Astrup (amico di suo padre).[1] Le madrine furono Margherita di Svezia (zia di suo padre), la zia paterna Ragnhild, la nonna materna Dagny Ulrichsen e Ilmi Riddervold (amica di sua madre).[1] Ricevette i seguenti nomi: Marta, in onore della nonna paterna, Marta di Svezia; Luisa, in onore della trisnonna, Luisa di Svezia, madre di Haakon VII di Norvegia.[2]
All'epoca della sua nascita, la successione al trono era riservata soltanto ai figli maschi, fin quando una modifica alla Costituzione norvegese non introdusse la primogenitura assoluta, nel 1990.[2] Tuttavia, tale emendamento non fu applicato con valore retroattivo e Marta Luisa, sebbene iniziò a essere contemplata nella linea di successione, viene comunque preceduta dal fratello minore.[3]
Istruzione
Cresciuta nella residenza di Skaugum, da giovane era membro di un coro e suonava il flauto.[2] Faceva anche parte di un gruppo di danza folk al Norsk Folkemuseum.[2] Frequentò un asilo comunale e poi una scuola elementare locale, prendendo parte a diverse attività di doposcuola.[2]
La principessa Marta Luisa con il politico sami Sven-Roald Nystø, 2001
Dopo aver frequentato la scuola Smestad di Oslo, nel 1990 completò gli studi al Kristelig Gymnasium, con particolare attenzione per le materie linguistiche.[2] Nell'autunno dello stesso anno si spostò in Inghilterra per praticare equitazione presso il Waterstock House Training Centre e per studiare letteratura all'Università di Oxford.[2] Successivamente si è allenata all'Arena UK per perfezionare le sue abilità nel salto ostacoli.[2]
Tornata in Norvegia, nell'autunno del 1992 cominciò a frequentare la Bjørknes Privatskole, per poi iniziare un programma di fisioterapia presso l'Oslo University College.[2] Compì il praticantato a Maastricht, nei Paesi Bassi, ed ebbe la certificazione di fisioterapista nel dicembre del 1997 .[2] Nel 2000 si specializzò sul metodo Rosen.[2]
Carriera e attività
A inizio anni 2000 è stata coinvolta nella divulgazione delle fiabe tradizionali norvegesi, in parte anche per via televisiva.[2] Nel gennaio 2002 inaugurò altre sue attività in ambito culturale e come terapeuta del metodo Rosen.[2] Avendo iniziato a lavorare in modo autonomo, cominciò a pagare le tasse e suo padre, previa consultazione, le tolse il trattamento di Altezza reale e le lasciò quello di Altezza.[2][3]
Dichiarando di poter comunicare con gli animali e gli angeli, nel 2007 decise di aprire la scuola alternativa di terapia Astarte Education/Soulspring (dal nome di una delle più antiche divinità mediorientali), che ha diretto con Elisabeth Nordeng fino al 2019.[4][5][6] Per questo suscitò diverse polemiche, ricevendo critiche dall'Università norvegese di scienza e tecnologia, dal teologo Inge Lønning, dallo storico della religione Asbjørn Dyrendal, dal medico alternativo Bernt Rognlien e dal Direttore della Salute norvegese Lars E. Hanssen.[7] L'11 ottobre 2007 la principessa difese la scuola in un'intervista alla TV pubblica NRK.[8]
Nel 2018 aprì con Geir Kamsvåg il canale YouTube HEST360 e nel 2021 divenne partner del marchio di abbigliamento HÈST.[2] Ha pubblicato alcuni libri e ha partecipato alla produzione di programmi televisivi per bambini.[2] Il suo primo libro, Why Kings and Queens Don't Wear Crowns, è stato pubblicato nel 2004 ed è un racconto sul trasferimento del nonno Olav V dalla Danimarca alla Norvegia.[9]
Ritiro dalle attività ufficiali
L'8 novembre 2022 la casa reale ha annunciato che Marta Luisa non avrebbe più svolto doveri ufficiali per conto della famiglia reale, secondo la volontà della principessa di distinguere meglio le sue attività professionali dalla monarchia.[10] Compì una scelta del genere già nel 2019, quando decise di smettere di utilizzare il titolo principesco nell'ambito delle sue attività imprenditoriali.[11]
Ha rinunciato quindi ai suoi patrocini, continuando tuttavia a ricoprire il ruolo di presidentessa del CdA del Princess Märtha Louise's Fund (istituito nel 1972), che opera a sostegno dei bambini con disabilità.[10]
Vita privata
Il 13 dicembre 2001 venne annunciato il suo fidanzamento con il danese Ari Behn.[2] La cerimonia di nozze, officiata dal vescovo Finn Wagle, ebbe luogo nella cattedrale di Nidaros a Trondheim, il 24 maggio 2002.[12][13] Il 5 agosto 2016 la casa reale annunciò il divorzio della coppia, che decise l'affidamento congiunto delle tre figlie.[14][15][16]
Il 7 giugno 2022 ha annunciato il suo fidanzamento con il terapista alternativo statunitense Durek Verret (1974).[17]
Discendenza
Marta Luisa di Norvegia e Ari Behn ebbero tre figlie:
^(EN) Princess draws more flak - Aftenposten.no, su aftenposten.no, 21 dicembre 2007. URL consultato il 28 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2007).
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nimarca Marta e Gianluca Marta Páleníková Márta Károlyi Marta Mangué Costa della Principessa Marta Marta Flavi Marta Zurro Marta Carro Marta di Cordova Marta Etura Márta Gajdos Marta Vieira da Silva Marta Fascina Marta Kostjuk Marta Pihan-Kulesza Samer Al Marta Marta de Souza Sobral Márta Szabó Santa Marta de Penaguião Non aver paura della zia Marta Marta Kauffman Marta Rovira Märta Helena Reenstierna Marta Luisa di Norvegia Mario, Marta, Audiface e Abaco Oblate di Santa Marta Chiesa e convento di Santa Marta Madonna col Bambino leggente tra i santi Domenico e Marta di Betania Giovanni I bar Marta Maria Marta di Gesù Wołowska Marta Maffucci MARTa Herford Marta Roure Cristo in casa di Marta e Maria (Velázquez) Chiesa di Santa Marta (Palermo) Marta Puda Marta Bijan Marta Suplicy Marta Abba Marta Rezoagli Marta Gałuszewska Chiesa di Santa Marta al Collegio Romano Marta Jeschke Marta Verona Marta López Santa Marta (Colombia) Marta Rossetti Marta Soto Marta Masoni Marta Baldó Marta Farolfi Marta Onofre Marta Cartabia Marta Capurso Marta Tana Marta Corredera Marta Iacoacci Marta Vincenzi Marta Skupilová Marta di Svezia Alpaida marta Marta Cardona Marta Ascoli Marta Tagl