È stato tra gli artisti più innovativi sulla scena bolognese di metà Ottocento. I suoi meriti artistici sono stati riconosciuti anche a livello ufficiale, egli difatti ottenne la nomina di Socio onorario presso l’Accademia di Belle Arti di Milano, di Bologna e di Perugia, oltre al titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.
L’artista si fa notare all’Esposizione della Società Protettrice di Bologna del 1855 con l’opera Giacobbe e Rachele e due anni dopo presenta alla medesima esposizione il Ritratto di Nicolò de’ Lapiprima del supplizio .
Nel 1857 realizza inoltre il Ritratto dell’amministratore conte Agostino Salina con il quale si aggiudica il Pensionato Angiolini e parte per Roma.
Tra il 1858 e il 1862 visita Firenze, Genova, Torino e Milano, aggiornandosi sulle novità stilistiche e formali proposte dagli artisti progressisti, come Domenico Morelli, Francesco Saverio Altamura e Stefano Ussi, che influenzano profondamente la sua arte[1]. Probabilmente a questi anni risale la conoscenza di Telemaco Signorini, con cui nasce una profonda amicizia destinata a durare nel tempo[2].
Nel 1862 realizza Le ultime ore del Doge Foscari, prova finale della Pensione Angiolini.
Nel corso degli anni Settanta Luigi Busi abbandona la pittura di storia per dedicarsi alla rappresentazione di scene famigliari ambientate in deliziosi interni borghesi, tra cui Gioie materne, I primi passi, Visita alla puerpera. Partecipa all’Esposizione Nazionale di Parma (1870) e di Napoli (1877), e a diverse edizioni delle Esposizioni di Milano, ricevendo apprezzamenti dalla critica.
Colpito da infermità mentale nel 1882 è ricoverato per alcuni mesi nel manicomio presso Villa Sbertoli a Pistoia. Al 1883 risale la sua ultima partecipazione pubblica all’Esposizione Nazionale di Roma e l’anno seguente, sopraffatto dalla malattia, muore a Bologna all’età di soli 47 anni. Viene sepolto alla Certosa di Bologna nella tomba di famiglia.[4]
Nel 2018 l’Associazione Bologna per le Arti gli ha dedicato la prima mostra monografica, a cura di Stella Ingino. In questa occasione è stato inoltre pubblicato il primo catalogo interamente dedicato all’artista.
Galleria d'immagini
Luigi Busi, Torquato Tasso e il Cardinale Cinzio Aldobrandini nel convento di Sant’Onofrio a Roma, 1863-64, Pinacoteca Nazionale di Bologna
Luigi-Busi, Conseguenze di un matrimonio celebrato col solo rito religioso, 1875, Collezione Privata
Gioie materne, Collezione Privata
Luigi Busi e Luigi Samoggia, Decorazioni a fresco sulla volta della Sala Rossa in Palazzo d'Accursio a Bologna; una delle allegorie dedicate alla prosperità e al progresso dipinte dopo l’Unità d’Italia.
Luigi Busi e Luigi Samoggia, Decorazioni a fresco sulla volta della Sala Rossa in Palazzo d'Accursio a Bologna; una delle allegorie dedicate alla prosperità e al progresso dipinte dopo l’Unità d’Italia.
Opere principali
Giacobbe e Rachele, 1855, olio su tela, 209x139,5 cm, collezione privata
Ritratto di Nicolò de Lapi prima del supplizio, 1855, olio su tela, 215x165 cm, Collezioni d'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Ritratto amministratore conte Agostino Salina, 1857, olio su tela, 105x77,5 cm, Fondazione Collegio Artistico Venturoli, Bologna
Il paggio e la duchessa, 1862, olio su tela, 99 x 73 cm. Museo dell'Ottocento, Bologna
Le ultime ore del Doge Foscari, 1862, olio su tela, 232x152,5 cm, Fondazione Collegio Artistico Venturoli, Bologna
La confessione di Isabella Orsini a Paolo Giordano, 1862-63, olio su tela, 108x89 cm, Pinacoteca Nazionale di Bologna
Torquato Tasso e il Cardinale Cinzio Aldobrandini nel convento di Sant'Onofrio a Roma, 1863-64, olio su tela, 116x175 cm, Pinacoteca Nazionale di Bologna
Via degli Orefici, 1865, olio su tela, 100x80 cm, BNL Gruppo BNP Paribas
L. Busi e L. Samoggia, Teatro Comunale di Bologna (plafond), 1866
Cavour e Minghetti, 1866, olio su tela, 280x160 cm, Museo civico del Risorgimento, Bologna
Cristoforo Colombo, 1868-70, olio su tela, 280x160 cm, Regione Emilia-Romagna, Bologna
Monaca in contemplazione (o Amore e voto), s.d., olio su tela, 77x98 cm, Gallerie degli Uffizi, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze
Giuseppe Busi, 1870, olio su tela, 99x79 cm, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna
L. Busi e L. Samoggia, decorazione alcune sale della Banca d'Italia (sede di Firenze), 1870
L. Busi e L. Samoggia, Teatro Lauro Rossi di Macerata (plafond) 1870
Tutti hanno il loro nido, s.d., olio su tela, 79x61 cm, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
L. Busi e L. Samoggia, Teatro Marrucino di Chieti (plafond), 1874
La commendatizia, 1874, olio su tela, 65x81 cm, Galleria d’Arte Moderna, in deposito presso l’Accademia di Brera, Milano
Conseguenze di un matrimonio celebrato col solo rito religioso, s.d., olio su tela, 94x140 cm, collezione privata
Le gioie materne, s.d., acquerello su carta, 26 x 36 cm, Museo dell'Ottocento, Bologna
Martirio dei Santi Vitale e Agricola, 1873, Chiesa dei Ss. Vitale e Agricola in Arena, Bologna
L. Busi e L. Samoggia, decorazioni per la nuova stazione di Bologna, 1875-76 (oggi distrutte)
L. Busi e L. Samoggia, decorazioni della Sala Rossa, Palazzo d’Accursio, Bologna, 1876-77
L. Busi, L. Samoggia, A. Guardassoni, decorazioni della Cappellina di Villa Hercolani Belpoggio, Bologna, 1879-80
Decorazione Sala dei Greci e Sala degli Etruschi, Museo civico Archeologico, Bologna
L. Busi e L. Samoggia, decorazione dello scalone, Palazzo Vacchi Suzzi, Imola, 1880 ca.
L. Busi e L. Samoggia, decorazione della cupola, Santuario della Madonna del Piratello, Imola 1881
Note
^C. Poppi, Luigi Busi, in R. Grandi (a cura di), Dall'Accademia al vero: la pittura a Bologna prima e dopo l'unità, Grafis, Casalecchio di Reno (Bo), 1983, pp. 191-193, 201-203
^abS. Ingino (a cura di), Luigi Busi. L’eleganza del vero 1837-1884, catalogo della mostra, Bologna per le Arti, Grafiche dell’Artiere, Bentivoglio (BO), 2018
^E. Gottarelli, Le tempere di Luigi Busi nella Sala Rossa, in «Bologna. Mensile dell'Amministrazione comunale», 1987, pp. 60, 61
Renzo Grandi (a cura di), Dall'Accademia al vero. La pittura a Bologna prima e dopo l'Unità d'Italia, Casalecchio di Reno, Grafis, 1983, pp. 191-193, 201-203. (catalogo della mostra dal 29 gennaio al 4 aprile 1983 alla Galleria d'arte moderna di Bologna)
E. Gottarelli, Le tempere di Luigi Busi nella Sala Rossa, in «Bologna. Mensile dell'Amministrazione comunale», 1987, pp. 60, 61
A. Zacchi, ad vocem Luigi Busi, in M. Faietti, Z. Zacchi, Figure. Disegni dal Cinquecento all' Ottocento nella Pinacoteca nazionale di Bologna, catalogo della mostra, Electa, Milano, 1998, pp. 378–387.
M. Faietti (a cura di), I grandi disegni italiani della Pinacoteca Nazionale di Bologna, Silvana, Milano, 2002.
C. Poppi, Da Antonio Basoli a Luigi Busi: Bologna, Ottocento…senza Macchia!, Galleria de’ Fusari, Pizzoli Stampa, Bologna, 2005, scheda n. 6.
G.P. Cammarota, J. Bentini, A. Mazza, D. Scaglietti Kelescian e A. Stanzani (a cura di), Pinacoteca Nazionale di Bologna. Catalogo Generale. Ottocento e Novecento, V, Venezia, Marsilio.
O. Chillè, Luigi Busi: dal Collegio Venturoli al Pensionato Angiolini, in «Strenna Storica Bolognese», anno LXV, Pàtron Editore, Bologna, 2015, pp. 79–102.
O. Chillè, Schede critiche di Autoritratto, Veduta di chiostro e Ritratto dell’amministratore conte Agostino Salina, in *R. Martorelli, L. Samoggia (a cura di), Angelo Venturoli: una eredità lunga 190 anni, Bologna, 2015, pp. 129–230, 195-198.
O.Chillè, Non solo opere da cavalletto: Luigi Busi e la pittura decorativa in Luigi Busi. L’eleganza del vero 1837-1884, catalogo della mostra (a cura di S. Ingino), Bentivoglio (Bo) 2018 pp. 23–32.
S. Ingino (a cura di), Luigi Busi. L’eleganza del vero 1837-1884, catalogo della mostra, Bologna per le Arti, Grafiche dell’Artiere, Bentivoglio (BO), 2018