Fu tra i partecipanti del torneo di Londra 1851, il primo torneo internazionale della storia degli scacchi, disputato con la formula dell'eliminazione diretta. Ebbe la sfortuna di incontrare al primo turno Adolf Anderssen, che avrebbe poi vinto il torneo, perdendo +0 –2 =1.
Durante le pause del torneo giocò una partita amichevole con Anderssen, che è ora nota come L'immortale. Pur perdendo questa partita, fu lui a pubblicarla mentre era editore della rivista francese La Régence. Si classificò secondo nello stesso anno nel torneo del London Chess Club. La versione del gambetto di re (1. e4 e5 2. f4 exf4 3. Cf3 g5 4. h4 g4 5. Ce5), che prende il suo nome, è considerata migliore del gambetto Allgaier (5. Cg5), perché il Bianco non è costretto a sacrificare il Cavallo in f7 e tende con questa mossa ad eliminare i due pedoni neri sulla quarta traversa, senza tralasciare le possibilità offensive che derivano dalla precoce apertura delle colonne.