La lingua sami settentrionale o sami del nord (Davvisámegiella, forme desuete Davvisámi e Davvisaami; l'esonimo "lappone" è deprecato) è una lingua sami parlata nelle zone settentrionali della Norvegia, della Svezia e della Finlandia.
Distribuzione geografica
Si stima che sia parlato da una popolazione compresa fra le 15000 e le 25000 persone, di cui circa 2000 in Finlandia[1] e circa 5000-6000 in Svezia[2].
Dialetti e lingue derivate
Può essere divisa in tre principali gruppi dialettali: sami di Torne, sami di Finnmark e sami del mare. La lingua viene parlata.
Il sami settentrionale è una lingua agglutinante che ha molti tratti comuni con le altre lingue uraliche. La morfologia del sami si è sviluppata particolarmente in senso fusionale, ovvero fa un uso molto esteso di forme inflesse e declinate, in maniera simile alla lingua estone con cui è imparentata. Nel sami, oltre alla marcatura con suffissi, anche le radici delle parole subiscono modificazioni morfo-fonologiche.
Sistema di scrittura
Per via della frammentazione della popolazione su più nazioni, l'ortografia del sami settentrionale è stata standardizzata solo in tempi relativamente recenti. Prima della standardizzazione del 1979, ulteriormente rivista nel 1985, si contavano non meno di 9 differenti modalità di scrittura, tutte varianti dell'alfabeto latino.
Nell'impossibilità di digitare correttamente i segni diacritici tipici delle lettere sami (Áá Čč Đđ Ŋŋ Šš Ŧŧ Žž), si è spesso ricorso a porre un accento acuto sulla lettera latina corrispondente[3].Questo tipo di sostituzioni è sopravvissuto alla standardizzazione, per via dei limiti tecnici di alcuni sistemi di stampa.
Fino all'adozione dello standard di ortografia del 1979, ogni nazione ne ha avuta una propria; è ancora frequente trovare vecchie edizioni di libri di non immediata comprensione per chi non conosca la variante ortografica in cui sono scritti:
Maanat leät poahtan skuvllai.
Mánát leat boahtán skuvlii.
(i bambini sono arrivati a scuola.)
La prima frase è tratta dal testo di Antti Outakoski Samekiela kielloahpa, del 1950; la seconda è scritta secondo le attuali convenzioni ortografiche.