Lev Grigorevič Dejč nacque a Tul'čyn, in Podolia, il 25 settembre 1855, figlio di un commerciante ebreo.
Si convertì presto alla causa rivoluzionaria e fu un militante attivo nella parte meridionale dell'Impero zarista, l'odierna Ucraina.
Nel 1875 fu arrestato, ma riuscì a fuggire ed entrò in clandestinità. Negli anni successivi cercò di organizzare una rivolta contadina.
Leo Deutsch entrò nel movimento rivoluzionario Zemlja i Volja (Terra e Libertà), poi, quando questo movimento si scisse, scelse di militare nel gruppo Čërnyj peredel (Spartizione delle terre nere). In questo ambito sostenne una campagna di propaganda socialista fra gli operai e i contadini.
Leo Deutsch fu arrestato in Germania nel 1884 ed estradato in Russia, dove fu giudicato per un'azione terroristica che aveva commesso nel 1876. Riconosciuto colpevole, fu condannato a tredici anni di lavori forzati in Siberia. Deutsch, tuttavia, riuscì ad evadere nel 1901 e ad andare in esilio a Ginevra, poi visse in Francia. In questo periodo divenne un attivista del Partito Operaio Socialdemocratico Russo e al Secondo Congresso del Partito si schierò con l'ala menscevica: in particolare condivideva le idee di Trockij, di cui pubblicò alcuni testi quando era a New York all'indirizzo dei "compagni" americani[1]. Deutsch divenne un grande ammiratore di Trockij, al quale non si riferiva mai per nome, ma solo con gli epiteti "giovane" o "nostro Benjamin". Convinse gli editori di Iskra a permettere a Trockij di restare in Europa, invece che ricevere incarichi illegali in Russia, con il rischio elevato di essere arrestato. Nelle sue memorie, Trockij ricordò che Deutsch "lo trattò molto gentilmente" e "si espose per lui" e come fossero legati da profonda amicizia ma precisò di "non essere mai stato politicamente influenzato da lui".[2]
Durante la Rivoluzione del 1905 Deutsch tornò in Russia, ma fu arrestato e incarcerato. Tuttavia, mentre veniva tradotto al confino in Siberia, il gruppo dei condannati, fra cui c'erano anche Trockij e Parvus, riuscì a far ubriacare i gendarmi e a fuggire avventurosamente[3]. Deutsch riuscì a raggiungere Londra, dove visse per alcuni anni.
Dall'ottobre 1915 al settembre 1916 Deutsch pubblicò una rivista mensile a New York intitolata Svobodnoe Slovo ("Mondo libero")[4].
Nel 1917 Leo Deutsch rientrò in Russia e raggiunse Pietrogrado per partecipare alla Rivoluzione d'ottobre.
In quella città entrò nella redazione della rivista Edinstvo ("Unità"), diretta da Plechanov.
Scriverà in seguito le proprie memorie e inoltre raccolse in un volume alcuni documenti relativi al gruppo Emancipazione del lavoro.
Leo Deutsch morì a Mosca il 5 agosto 1941.
^ Leon Trotsky, My Life, An Attempt at an Autobiography, Londra, Pathfinder Press, 1971, pp. 150-151, 159.
^Pietro Zveteremich, Il grande Parvus, Milano, Garzanti, 1988, pagg. 109-130
^Vladimir F. Wertsman, "Russians," in Dirk Hoerder e Christiane Harzig (a cura di), The Immigrant Labor Press in North America, 1840s-1970s: Volume 2: Migrants from Eastern and Southeastern Europe. Westport, CT, Greenwood Press, 1987. pag. 132