Larks' Tongues in Aspic è il quinto album, uscito nel 1973, del gruppo progressive inglese King Crimson.
Nel giugno del 2015 la rivista Rolling Stone ha collocato l'album alla ventesima posizione dei 50 migliori album progressive di tutti i tempi.[2]
Nel luglio 1972, un mese dopo la pubblicazione dell'album dal vivo Earthbound, la formazione dei King Crimson che aveva suonato su quel disco e in quel tour non esisteva già più. Robert Fripp, ormai unico depositario del "marchio Crimson" deve reinventarsi da capo la band. Proprio durante il tour del 1972 (per l'esattezza il 27 marzo a Boston, MA[3]) l'allora batterista degli Yes Bill Bruford aveva chiesto a Fripp di entrare nei King Crimson perché ormai artisticamente frustrato nella blasonata band di provenienza[3]. La posizione del batterista andava dunque solo formalizzata. Di lì a poco, si unì al gruppo anche il bassista-cantante dei Family, John Wetton, che Fripp conosceva di vista sin dagli anni sessanta quando i due suonavano in gruppi diversi nella zona di Bournemouth[3], e che aveva già ricevuto l'offerta di unirsi ai King Crimson nel 1971, non potendo però accettarla a causa di precedenti impegni.
Wetton portò con sé nell'orbita della band anche un suo ex compagno di college, il paroliere Richard Palmer-James, già membro fondatore dei Supertramp, che sarebbe rimasto autore dei testi dei King Crimson per tre album, collaborando col gruppo esclusivamente per corrispondenza[3].
A questi elementi, relativamente già consolidati per fama ed esperienza in ambito rock, si andarono ad aggiungere poche settimane dopo il percussionista Jamie Muir ed il violinista/violista David Cross, quest'ultimo notato da Fripp a un concerto della sua band precedente, gli Waves.[3]Dopo una serie di date in Germania e Gran Bretagna fra ottobre e dicembre, nei mesi di gennaio e febbraio 1973 il nuovo quintetto entrò in studio per mettere a frutto il materiale creato dal vivo. L'album uscì un mese dopo.
Larks' Tongues in Aspic contiene sei tracce, tre per facciata.
Chiudono l'album due brani strumentali legati fra loro:
Alla fine del disco, gli ultimi solchi del vinile catturavano la voce di Bill Bruford[3] che chiedeva: «posso provarne immediatamente un'altra?» (Can I try one more immediately?), riferendosi con ogni probabilità alla registrazione del brano di chiusura[3]. Nelle versioni in CD (almeno fino agli anni novanta) il frammento è stato tagliato.
Testi di Richard Palmer-James.
Durata totale: 24:05
Durata totale: 22:32