Un caso particolare è rappresentato da alcuni laghetti temporanei di carattere stagionale, di estensione molto ridotta ed alimentati dall'acqua piovana, che vengono detti paùli. Un esempio sono i due Paùli Maiori della Giara di Tuili[1].
L'unico lago naturale di grandi dimensioni e d'acqua dolce dell'isola è il lago di Baratz, originatosi per la formazione di un cordone di dune sabbiose che hanno impedito il deflusso delle acque dolci verso il mare. Il lago è piccolo ed è alimentato solamente dalle acque provenienti dal suo bacino imbrifero. Le sue coste hanno uno sviluppo di circa 12 km[2][3].
I paùli sono, invece, piccoli laghetti originati dal riempimento di depressioni nel terreno da parte dell'acqua piovana. I maggiori si sviluppano nell'altopianobasaltico della Giara ed hanno, per la maggior parte, una durata temporanea limitata al periodo compreso tra l'autunno e la primavera. Pochi, di dimensioni maggiori, possono trattenere le acque per un periodo più lungo, che può estendersi a tutto l'anno. Sono caratterizzati da una bassa profondità, che raramente supera il metro[1].
I laghi artificiali
In Sardegna sono presenti 38 invasi artificiali, il cui volume complessivo ammonta ad 1,6 miliardi di metri cubi d'acqua[4]. I laghi artificiali sono i seguenti[5]:
^ab Ignazio Camarda; Andrea Cossu (a cura di), Capitolo 7. Giara di Gesturi (PDF), in Biotopi di Sardegna. Guida a dodici aree di rilevante interesse botanico, Sassari, Carlo Delfino Editore, 1988, pp. 143-175, ISBN non esistente.
Ignazio Camarda; Sabina Falchi; Graziano Nudda (a cura di), Corpi idrici artificiali, in L'ambiente naturale in Sardegna, Sassari, Carlo Delfino, 1998, pp. 395-411, ISBN88-7138-131-9.