«C’era quel film con Jack Nicholson Cinque pezzi facili che a dispetto del titolo raccontava la storia di un musicista alle prese con le cose della vita, che non ti arriva mai come te l’aspetti o come avevi programmato. Che c’entra con questi cinque pezzi nuovi? Niente o molto. Il film non lo ricordo ma il titolo italiano è bello, mi fa pensare a queste mie nuove canzoni che escono oggi, parte di un flusso di canzoni che usciranno nei prossimi mesi, imprevedibili e libere, per niente facili perché per esistere hanno dovuto piovermi addosso dallo spazio profondo, ma leggerissime perché qui dentro c’è una luce. Quel punto di luce che c’è nel centro della metà oscura del simbolo del Tao, pronta a riversarsi traboccando fuori in forma di canzoni che non chiedono niente perché hanno solo voglia di offrirsi. Ho deciso di non uscire subito con un album sebbene abbiamo lavorato a più di venti pezzi, prima da solo, poi con qualche mio compagno musicista, poi due mesi con Rick Rubin, in una selva tra l’Appennino e il mare, dentro ad una scuola abbandonata negli anni 50 quando le campagne si spopolavano e l’agricoltura si meccanizzava. Come scolari discoli insieme a Rick "mangiafuoco" Rubin abbiamo aperto tutta questa roba che nei mesi avevo accumulato in modo del tutto istintivo, senza pensare a niente, completamente scollegato da tutto ciò che non fosse un enorme sentimento di amore e di voglia di vita, aria, luce, ritmo, allegria, batticuore, avventura.»