Josef Václav Škvorecký[1] nacque a Náchod, nella Boemia nord-orientale, figlio di un impiegato di banca[2]; diplomato al gymnazium locale nel 1943, fu occupato per due anni nelle fabbriche di minuzioni Messerschmitt, nel piano di lavori forzati degli occupanti nazisti[2]. Al termine della seconda guerra mondiale si trasferì a Praga, dove nel 1951 ottenne il dottorato in Filosofia americana[2].
Pubblicò il primo romanzo, Konec nylonového věku, nel 1956, e il secondo, Zbabělci (trad. it. I vigliacchi) nel 1958. Entrambi registravano la lingua parlata e descrivevano una generazione cresciuta sotto l'influsso del cinema americano e del jazz; per questo furono sottoposti a censura dal regime comunista[3].
Emigrò dalla Cecoslovacchia nel 1968 e trascorse più di metà della sua vita in Canada, dove continuò l'attività di scrittore. Allo stesso tempo pubblicò numerose opere letterarie di altri autori, sottoposte a censura in patria, attraverso la casa editrice 68 Publishers fondata nel 1971 insieme alla moglie Zdena Salivarová[4], fra cui quelle di Arnošt Lustig e Jiří Gruša[5]. L'edizione pubblicata da Škvorecký e Salivarová de L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera è stata per molti anni l'unica disponibile nella lingua ceca della versione originale[6].