A Venezia assimilò intelligentemente la grande trazione veneziana del Cinquecento come nell'Abele pianto dai genitori, con quello squarcio di cielo al tramonto accentuato dal contrasto con la massa scura del paesaggio.[1]
La sua pittura negli ultimi anni si fa sempre più luminosa e lieve di tocco e pare così anticipare le soluzioni di fine Seicento, per esempio di Sebastiano Ricci o di Giambattista Tiepolo.
Liss morì a causa della peste tra il 1629 ed il 1630.
A causa della sua prematura morte, di Liss rimane solo una piccola eredità. Fu un pittore di soggetti mitologici e biblici, un maestro dei colori.