Si formò artisticamente nella sua città e nella sua prima opera ufficialmente documentata, l'altare raffigurante Storie di Cristo del 1501 (abbazia di Herzogenburg) conservò elementi pittorici tipicamente svevi.
In quegli anni il pittore soggiornò in Austria per un viaggio di studio.
Nel 1502 rientrò ad Augusta, dove iniziò a svolgere la carriera di maestro d'arte.
Intorno al 1508 si trasferì in Italia e due anni dopo realizzò l'altare con Storie di Maria, che presentò qualche accostamento allo stile di Holbein il Vecchio.[1]
Dal 1512 Breu, con la Vergine e Santi, evidenziò influenze di Burgkmair che lo accompagneranno per tutto il resto della carriera.[2][1]
Un secondo viaggio italiano, effettuato nel 1514, si tradusse nel Sansone e sulla facciata del Municipio di Augusta.
Verso il 1520 il pittore eseguì le ante di organo nella chiesa di Sant'Anna dove risultarono evidenti alcuni elementi del Dürer, del Polack e del Mair von Landshut.[2]
Dopo una serie di opere intermedie, quali la Lucrezia del 1528, negli ultimi anni di carriera, Breu ritornò sugli affreschi senza trascurare le celebri xilografie, abitualmente con tematiche militaresche e prese in prestito dalla letteratura, come nell'esempio della Cronaca delle donne famose.
Suo figlio, Jörg Breu il Giovane (1510-1547) seguì le orme del padre divenendo un noto xilografo.[2]
Preghiera di San Bernardo della pala d'altare con lo stesso nome, 1500, Stift Zwettl, Austria
Pala d'altare di Aggsbach, 1501, Herzogenburg, Augustiner Chorherren-Stift, Austria
Pala d'altare di Melk, 1502, Museum Stift Melk, Austria
Vittoria di Scipione su Annibale, Monaco di Baviera, Pinacoteca
Madonna con Caterina e Barbara, 1512, Museo dei Berliner
Atti degli Apostoli, 1514, Augusta, Museo di belle arti
Adorazione dei re 1518, Koblenz, Hospitalkirche
Madonna, Vienna, Kunsthistorisches Museo di Vienna, collezioni del castello di Ambras
Pala d'altare della Passione, 1502
La storia di Lucrezia, 1528, Monaco di Baviera, Galleria d'arte
Massacro di Zama, 1530, Alte Pinakothek Monaco di Baviera
Meitingsches Epitaffio, circa 1534, chiesa di Sant'Anna, Augusta
Note
^abcJörg Breu il Vecchio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 giugno 2018.
^abcle muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 419.
Bibliografia
(DE) Wolfgang Wegner, Breu, Jörg der Ältere, in Neue Deutsche Biographie, vol. 2, Berlino, Duncker & Humblot, 1955, p. 64.
(DE) Mathias F. Müller, Jörg Breu der Ältere und die Wunder von Maria Zell. Augsburger Druckgraphik für die Steiermark aus den Jahren um 1520/25, in Blätter für Heimatkunde (Historischer Verein für Steiermark), 2009, pp. 110–131.
(DE) Mathias F. Müller, Jörg Breu der Ältere und die Tafel mit dem Schmerzensmann Christi, in Jahresbericht des historischen Vereins für Straubing und Umgebung, n. 114, 2013, pp. 99–105.
(DE) Melanie Kraft, Überlegungen zu Datierung, Ikonographie und Erzählstruktur des Ursula-Altars von Jörg Breu, in der Dresdner Galerie. In: Zeitschrift des Deutschen Vereins für Kunstwissenschaf, vol. 67, 2013, pp. 64–91.
(EN) Andrew Morrall, Jörg Breu the Elder. Art, Culture and Belief, in Reformation Augsburg, Aldershot, 2001.