Nel mondo digitale, l'inpainting può essere visto come una sorta di interpolazione di immagini o di video, che permette di ricostruire e restaurare con algoritmi complessi le parti mancanti o corrotte, solitamente piccole regioni o per rimuovere piccoli difetti.
Applicazioni
Esistono diversi obiettivi e applicazione per questa tecnica.
Nella fotografia e nel cinema, viene usato per il restauro per far tornare i frame allo stato originale. Viene anche usato per rimuovere l'effetto occhi rossi, la data stampata sulle foto, i loghi nei video e per la rimozione di oggetti per la creazione di effetti.
Questa tecnica può essere utilizzata per sostituire blocchi mancanti nella codifica e trasmissione delle immagini, ad esempio nello streaming video.
Altri metodi seguono le linee del contorno (note anche come isophote) per ricostruire le parti mancanti.[2]
Esistono altri metodi che non lavorano al livello di pixel, ma a livello di gruppi di pixel, chiamati patch. Questi metodi cercano patch simili nelle vicinanze della parte mancante; una volta trovata una patch più simile, non si fa altro che una copia della patch stessa.[3][4]
Alcuni programmi di elaborazione digitale (ad esempio Adobe Photoshop o Gimp) implementano una specifica funzione per copiare parti esistenti per ricostruire una tessitura (texture) danneggiata.[5]
Note
^(EN) Peterson, Ivars, Filling in Blanks, in Science News, vol. 161, n. 19, Society for Science &, 11 maggio 2002, pp. 299–300, DOI:10.2307/4013521, JSTOR4013521. URL consultato l'11 maggio 2008.
^(EN) M. Bertalmío, G. Sapiro, V. Caselles and C. Ballester., "Image Inpainting", Proceedings of SIGGRAPH 2000, New Orleans, USA, July 2000.
^Image Replacement through Texture Synthesis, Homan Igehy and Lucas Pereira, Stanford University, Appears in the Proceedings of the 1997 IEEE International Conference on Image Processing