L'Iniziativa per la foresta dell'Africa centrale (Central African Forest Initiative, CAFI) è stata lanciata il 29 settembre 2015 al termine del ventice delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile come collaborazione tra un gruppo di paesi donatori, sei paesi beneficiari dell'Africa centrale e il Brasile, partner per la collaborazione Sud-Sud.[1][2]
1. Paesi fondatori
2. dal 2017
3. dal 15 ottobre 2021
4. dal 14 ottobre 2022
Motivi
La logica alla base dell'istituzione del CAFI è che mentre l'Africa centrale ospita, dopo il bacino amazzonico, la seconda più grande foresta pluviale tropicale del mondo, gli sforzi in corso non hanno impedito la perdita di foreste.[3]
Il settore dell'uso del suolo e della silvicoltura è di gran lunga il principale contributore alle emissioni di gas serra nella regione. Gli investimenti internazionali in riduzione delle emissioni di gas serra dovute alla deforestazione e al degrado delle foreste (REDD+) non sono della portata necessaria per incidere sul cambiamento climatico e il sostegno dei donatori nella regione è sempre stato frammentario.
Obiettivi
L'obiettivo dell'iniziativa CAFI è riconoscere e preservare il valore delle foreste nella regione al fine di mitigare il cambiamento climatico, ridurre la povertà e contribuire allo sviluppo sostenibile, attraverso l'attuazione da parte dei paesi beneficiari di quadri di investimenti per lo sviluppo a basse emissioni di carbonio che includano riforme politiche e misure nazionali che affrontino i fattori della deforestazione e del degrado forestale.[4]
Sfide e soluzioni
I quattro principali fattori diretti e le loro dinamiche nelle foreste centrafricane sono ampiamente riconosciuti: agricoltura, energia dalla legna, silvicoltura e sviluppo delle infrastrutture/minerario. I fattori indiretti includono la pressione demografica rurale e urbana, la pianificazione dell'uso del suolo scarsa e inadeguata, regole per la proprietà dei territori, lo sviluppo di nuove infrastrutture e una gestione inadeguata. L'iniziativa ha il compito di sostenere i quadri nazionali di investimento che affrontano uno o più fattori a diversi livelli (nazionale e subnazionale) per ottenere, tra l'altro:[5]
pratiche agricole sostenibili verso una minore conversione dei terreni e una maggiore sicurezza alimentare;
alternative sostenibili alle attuali pratiche energetiche dalla legna;
istituzioni del settore forestale che hanno la capacità e il quadro giuridico per promuovere, monitorare e applicare la gestione sostenibile delle foreste;
infrastrutture future e progetti minerari che riducono al minimo il loro impatto complessivo;
decisioni di pianificazione dell'uso del suolo che garantiscano una rappresentanza equilibrata degli interessi settoriali e mantengano intatte le foreste;
migliore sicurezza del possesso che non incentivi la conversione da parte di individui o comunità;
migliore coordinamento e gestione interministeriale, con conseguenti regimi fiscali, e di autorizzazione delle attività economiche che non spinga gli attori economici alla conversione forestale e alle attività illegali.
Per mitigare l'impatto economico dell'iniziativa, i fondi sono dedicati anche alla riduzione della povertà e alla creazione di uno sviluppo sostenibile.[6]
Gestione
Il Comitato esecutivo è responsabile del coordinamento generale con i Paesi aderenti e delle decisioni riguardanti l'assegnazione delle risorse del Fondo CAFI; è costituito dai paesi donatori, dall'Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), dal Multi-Partner Trust Fund delle Nazioni Unite, dal Congo Basin Forest Partnership (CBFP), dalla FAO e dalla Banca Mondiale.[7]
Il Segretariato, con sede a Ginevra, sostiene il Comitato esecutivo e agevola le operazioni complessive del Fondo CAFI.[8]
L'amministrazione del Fondo è affidata all'Ufficio del fondo fiduciario multipartner (MPTF Office) presso l'UNDP.[9]
Finanziamenti
Negli anni 2015-2021 i paesi donatori hanno versato poco più di 500 milioni di dollari, dei quali il 61% dalla Norvegia e il 32% dalla Germania.[10]
Al 31 dicembre 2021 sono stati approvati 36 progetti per complessivi 358 milioni di dollari.[11]
Partenariati
Il Fondo del CAFI agisce in collaborazione con agenzie delle Nazioni Unite, agenzie nazionali per la cooperazione internazionale, organizzazioni non governative internazionali:[12]
^(EN) 2.1 - 2021: A record year for fund mobilisation (PDF), in CAFI Trust Fund 2021. Consolidated Report, 31 maggio 2021, pp. 11-12. URL consultato il 2 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2023).
^(EN) 2.2 The CAFI portfolio in CAFI 2021 Annual Report, pp. 13-21
Richard Eba'a Atyi, François Hiol Hiol, Guillaume Lescuyer, Philippe Mayaux, Pierre Defourny, Nicolas Bayol, Filippo Saracco, Dany Pokem, Richard Sufo Kankeu e Robert Nasi, Les forêts du bassin du Congo. État des Forêts 2021 (PDF), Bogor, Indonesia, Centre de recherche forestière internationale (CIFOR), 2022, ISBN978-602-387-178-0.