Henry Scrope di Masham nacque attorno al 1370[1] da Stephen Scrope (1345 circa – 25 gennaio 1406) II barone di Masham e Margery Welles, allora al suo secondo matrimonio[2]. Henry era il maggiore di altri cinque fra fratelli e sorelle e fra questi si ricordano:
Nel 1415 Enrico si disse determinato ad invadere la Francia e in quel febbraio Henry partecipò a degli incontri con lo scopo di organizzare la spedizione, il 27 maggio egli mancò a una di quelle riunioni senza ragione apparente[4]. Il 31 luglio Edmondo Mortimer, V conte di March andò da Enrico sostenendo di essere a conoscenza di un complotto volto ad assassinarlo per consegnare a lui stesso il trono.
Edmondo era il bisnipote di Lionello Plantageneto, I duca di Clarence, secondogenito di Edoardo III d'Inghilterra, e dunque le sue pretese al trono erano, dinasticamente, più forti di quelle di Enrico. Questi infatti discendeva da Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster, che era terzogenito, e per altro il padre di Edmondo, Ruggero Mortimer, IV conte di March era stato considerato l'erede presuntivo di Riccardo così come lo era stato lo stesso Edmondo quando era bambino[6].
I tre capi del complotto erano considerati, Riccardo Plantageneto, III conte di Cambridge, cognato di Edmondo, Thomas Grey il cui figlio maggiore era sposato con la figlia maggiore di Riccardo ed Henry stesso.
I tre vennero prontamente arrestati e il processo ebbe luogo a Southampton, Grey venne decapitato il 2 agosto, ma la pena peggiore venne riservata ad Henry forse in virtù dello stretto rapporto di fiducia che lo aveva legato a Enrico.
Il 5 dello stesso mese venne trascinato per le vie della città fino a raggiungere il posto dove lui e Conisburgh sarebbero stati giustiziati; dopo la morte la testa di Henry venne spedita a York perché fosse esposta.
Il coinvolgimento di Henry nella congiura sorprese molti contemporanei ed è tuttora oggetto di dibattito. Alcuni storici ritengono che in realtà egli si fosse solo infiltrato nella cospirazione, proprio come aveva fatto anni prima Edoardo Plantageneto, II duca di York per la Rivolta dell'Epifania, ma fosse stato prevenuto dalle rivelazioni di Mortimer. Altri vogliono che invece non avesse mai avuto intenzione di rivelare al re del complotto perché la sua difesa al processo fu tutt'altro che convincente[1] o che addirittura non vi fosse in effetti nessun complotto, ma delle prove fabbricate ad arte per porre i tre a morte così che pagassero per alcune colpe passate[1].
Il complotto di Southampton si trova nell'Enrico V di William Shakespeare e nell'opera anonima Sir John Oldcastle.