Guà deriva da guado in quanto un tempo in località Molinetto di Montecchio Maggiore, nei pressi dell'attuale ponte sul Guà, il fiume si prestava ad essere guadato; altra ipotesi del nome deriva da le Gue ovvero diramazioni del fiumi che si verificavano nelle esondazioni.
[2]
Al confine tra Trissino e Tezze di Arzignano esiste un bacino di espansione che presenta delle briglie trasversali per ridurre il trasporto di ghiaia a valle. Questa zona viene denominata le rote del Guà.
È previsto un progetto per la trasformazione di questo bacino in un bacino di espansione che possa accogliere fino a 3,9 milioni di metri cubi
[5][6].
A Montebello Vicentino, tra il fiume Guà e il torrente Chiampo, esiste un bacino di espansione.
Il progetto di costruzione dell'ing. Luigi Miliani è stato presentato il giorno 11 agosto 1926 per porre fine ai danni dei territori a valle[7] e fu usato per la prima volta il 26 marzo 1928[8].
Nel 1981 l'argine a sud del bacino sopra cui scorre la Statale 11 è stato rinforzato con un muro in cemento armato molto profondo e spesso così da rinforzare lo sbarramento e ripulito, recuperando la capacità di invaso originaria [9].
A giovamento dell'est veronese,
[10] in seguito all'Alluvione del Veneto del 2010 che ha interessato anche il torrente Alpone (il Chiampo sfocia nell'Alpone), è in discussione l'ampliamento del bacino [11].
Il Rio Acquetta scorre all'interno del bacino e su di esso confluiscano le acque in uscita del bacino stesso.
^ Luigi Da Deppo, LA CASSA D’ESPANSIONE DI MONTEBELLO VICENTINO, LA PRIMA IN ITALIA, COMPIE 90 ANNI, in L'Acqua, n. 5, Associazione idrotecnica italiana, 2017, pp. 5-14..