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Governo della Repubblica Sociale Italiana

Voce principale: Repubblica Sociale Italiana.
Governo della
Repubblica Sociale Italiana
StatoRepubblica Sociale Italiana (bandiera) Repubblica Sociale Italiana
Capo del governoBenito Mussolini
(PFR[1])
CoalizionePFR (partito unico)
Giuramento23 settembre 1943
Dimissioni25 aprile 1945

Il governo della Repubblica Sociale Italiana[2] fu l'organo politico che guidò la parte d'Italia occupata dai tedeschi dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e l’avvio della guerra civile a seguito della liberazione di Mussolini dall’arresto. Esso fu riconosciuto dalla Germania nazista, dai governi dei Paesi occupati o alleati a quest'ultima, dall'Impero giapponese e dai suoi stati-fantocci. Restò in carica dal 23 settembre 1943 al 25 aprile 1945, giorno della Liberazione della penisola.

Una prima, breve e parziale, riunione di tale governo si ebbe il 23 settembre del 1943 alle ore 14:00 a Roma, presso l'ufficio dell'ambasciata tedesca, anche se Benito Mussolini, duce della Repubblica Sociale Italiana, era assente: il suo posto fu temporaneamente occupato da Alessandro Pavolini[3]. I ministri intervenuti presero possesso delle sede dei dicasteri a Roma, salvo poco dopo decretare lo sgombero della capitale.

La prima riunione del nuovo governo con la presenza ufficiale di Mussolini si tenne il 28 settembre alla Rocca delle Caminate a Meldola (FC)[4]; l’8 ottobre fu conferito al Consiglio dei ministri il potere legislativo di guerra.

Compagine di governo

La compagine di governo alla sua formazione si poteva riassumere come segue:

Partito Presidente Ministri Sottosegretari Totale
Partito Fascista Repubblicano 1 10 8 19

Provenienza geografica

La provenienza geografica dei membri del governo si può così riassumere:

Regione Presidente Ministri Sottosegretari
  Emilia-Romagna 1 - -
  Toscana - 4 1
  Lazio - 3 1
  Piemonte - - 3
  Marche - 1 1
Sicilia (bandiera) Sicilia - 1 1
  Basilicata - 1 -
  Liguria - 1 -
  Sardegna - - 1

Composizione

Carica Titolare Sottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Duce Capo del Governo Benito Mussolini (PFR) Francesco Maria Barracu (PFR)
Ministero Ministri Sottosegretario
Affari Esteri Benito Mussolini (PFR)
Interno Guido Buffarini Guidi (PFR)
(fino al 21 febbraio 1945)
Paolo Zerbino (PFR)
(dal 22 febbraio 1945)
Forze Armate[5] Rodolfo Graziani (PFR) Marina:
Aeronautica:
Esercito:
Finanze[6] Giampietro Domenico Pellegrini (PFR) Carlo Fabrizi (PFR)[7]
(dal 14 gennaio 1945)
Giustizia[8] Antonino Tringali Casanuova (PFR)
(fino al 1º novembre 1943)
Carica non assegnata
Piero Pisenti (PFR)
(dal 4 novembre 1943)
Produzione Agricola e Forestale[9] Edoardo Moroni (PFR) Carica non assegnata
Produzione Industriale[10] Silvio Gai (PFR)
(fino al 1º gennaio 1944)
Carica non assegnata
Angelo Tarchi (PFR)
(dal 1º gennaio 1944)
Educazione Nazionale Carlo Alberto Biggini (PFR) Carica non assegnata
Cultura Popolare Ferdinando Mezzasoma (PFR) Alfredo Cucco (PFR)
(dal 29 febbraio 1944)
Lavori Pubblici Ruggero Romano (PFR) Carica non assegnata
Comunicazioni Giuseppe Peverelli (PFR)
(fino al 6 ottobre 1943)
Carica non assegnata
Augusto Liverani (PFR)
(dal 6 ottobre 1943)
Lavoro
(istituito)
Giuseppe Spinelli (PFR)
(dal 22 gennaio 1945)
Carica non assegnata
Comandante della Guardia Nazionale Repubblicana[11] Renato Ricci (PFR)
Segretario del Partito Fascista Repubblicano Alessandro Pavolini (PFR)
Commissari nazionali
Prezzi
(soppresso)
Carlo Fabrizi (PFR)
(dal 6 dicembre 1943 al 14 gennaio 1945)
Lavoro
(soppresso)
Ernesto Marchiandi (PFR)
(dal 7 dicembre 1943 al 2 febbraio 1945)

Sedi del Governo

Sedi del Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale Italiana
L'Ambasciata tedesca in Italia a Roma sede del primo Consiglio dei Ministri del 23 settembre 1943 presieduto dal segretario provvisorio del PFR Alessandro Pavolini.
Rocca delle Caminate a Meldola vicino Predappio (FC) sede del secondo Consiglio dei Ministri del 28 settembre 1943.
Palazzo Feltrinelli a Gargnano (BS) sede dei Consigli dei Ministri dal 27 ottobre 1943 al 16 aprile 1945.
Il Palazzo della Prefettura di Milano, sede dell'ultimo Consiglio dei Ministri il 21 aprile 1945.

Note

  1. ^ Partito nato il 18 settembre 1943 dalle ceneri del dissolto Partito Nazionale Fascista (PNF).
  2. ^ Le fonti per la storia della RSI. di Luigi Ganapini, Marco Turchi, Simonetta Bartolini, Aldo Giannulli, Giuseppe Parlato. A cura di Aldo G. Ricci. Editore Marsilio. Pagine 95. Edizione 8ª. Anno 2003
  3. ^ s:Verbali del Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale Italiana settembre 1943 - aprile 1945/23 settembre 1943
  4. ^ s:Verbali del Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale Italiana settembre 1943 - aprile 1945/28 settembre 1943
  5. ^ Fino al 6 gennaio 1944, “Ministero della Difesa nazionale
  6. ^ Il 10 ottobre 1943 assorbe le competenze del “Ministero per gli scambi e le valute” mai costituito perché già assegnato al titolare del suddetto dicastero ad interim.
  7. ^ Con delega ai Prezzi.
  8. ^ Fino al 10 novembre 1943, “Ministero di grazia e giustizia”.
  9. ^ Fino al 19 gennaio 1945, “Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste”.
  10. ^ Fino al 15 gennaio 1945, “Ministero dell’Economia corporativa”.
  11. ^ l'8 dicembre 1943 in segretario della Guardia Nazionale Repubblicana è elevato a Ministro Segretario di Stato

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