Il padre, Guglielmo, già sindaco di Morano dal 1844 al 1846, si trasferì con la famiglia a Torino in quanto il re Carlo Alberto lo volle presso di sé in qualità di amministratore dei suoi rustici.
Nel 1880 pubblica un volume dal titolo «Rossi o Salvini ? Risposta ad un articolo del giornale lo SPORT di Napoli»[2], sotto lo pseudonimo John Weelman di Terranova a sostegno della tesi "salviniana" nel dualismo dell'epoca tra Ernesto Rossi e Tommaso Salvini.
Emanuel ebbe una buona cultura letteraria, e tradusse spesso da sé le opere degli autori stranieri che avrebbe dovuto rappresentare. Seguace del naturalismo, ricercava attentamente la verosimiglianza anche nei classici. Predilesse il teatro di Shakespeare; ma rappresentò anche opere di Manzoni, Alfieri, Cavallotti, Beaumarchais, Balzac e Zola.
Le spoglie mortali riposano nel cimitero di Stupinigi, dove volle essere sepolto accanto a quelle della madre Rosa Pugno.
Note
^Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 111.