Giovanna Vizzari, poetessa, scrittrice e saggista, ha vissuto tra San Vincenzo e Piombino. Critico letterario de L'Umanità[1], come giornalista ha collaborato ad altre testate, a periodici e riviste di ricerca letteraria.
Ha fondato nel 1982[2] con Carlo Betocchi il Premio letterario Città di Piombino, diventato alla morte del poeta il Premio Carlo Betocchi[3].
A partire dal 1977 ha pubblicato sia opere di narrativa che di poesia: Le lunghe ombre dei campi (1977), Otto storie per Elisa (1978), Un letto per Penelope (1980), Se mi sorprendo (1980), La casta Elena (1981), La ragazza di nome Malo (1982), Eclisse di maggio (1984), Il barone di Volpaia (1984), Dagli albori (1985), L'isola a due sponde (1986), Elle et elle - poesie (1988), Edy (1989), Medea (1990), Il giardino dei desideri (1993), Infinito percepire (1996), Seme delle memorie (1999), L'inganno tessitore (2001), Bella. Racconto in versi (2003), Il libro dei sogni, La notte, i giorni (2006), Una piazza in mezzo al mare (2006) ed Eva contro Adamo - Una storia di identità di genere (2008).
Riconoscimenti
1977 - finalista al Premio Viareggio con “Le lunghe ombre dei campi”.
1980 - Premio Città di Ceva[4] per “Se mi sorprendo” e Premio Città di Venezia[5] con “Un letto per Penelope”.
1986 - Premio Traiano[6], Premio ”Guido Gozzano”[7], Premio Stresa e Premio Greve in Chianti[8] tutti per “L'isola a due sponde”.
1996 - Premio Circe Sabaudia[9] per “Infinito percepire”.
1999 - Premio Pallavacino[8] per “Seme delle memorie”.