Studiò prima presso il Seminario di Molfetta e poi si laureò in Giurisprudenza a Napoli.
Tramite un concorso venne ammesso alla carriera diplomatica che dovette lasciare per tornare a Fasano in seguito alla morte delle sorelle, dove si mise al servizio dell'istruzione dei giovani compaesani.
Bianco "Drammaturgo"
Fu drammaturgo di grande rilievo nello scenario del tempo. Tra le sue opere vanno ricordate:
Il medico e la giovane emigrata, una drammatizzazione del romanzo di Ducange
Pia dei Tolomei, acclamato da un delirio di applausi al Teatro dei Fiorentini a Napoli nel 1836
Leontina la Commediante, che tratta arditamente (per l'epoca in cui viene rappresentato) il problema della riabilitazione della donna
Un'ora di giustizia in Castel Capuano
Simone Moccia
Luisa Morel
Iacopo Ferrand
Teresa Senneval
Bianco "Letterato"
Scrisse lavori letterari come:
Le api e il Cristianesimo
Il Fallimento
Il Fantasma
Riccardo l'Invalido
Brani Letterari
Bianco "Cittadino"
Fu una persona onestissima e attenta ai nullatenenti. Regalò la sua villa al comune di Fasano per trasformarla in una scuola che tuttora è in funzione. Inoltre fu il primo a patrocinare il progetto di riqualificazione dell'Ospedale Civile di Fasano, e nel 1855 venne anche eletto presidente dello stesso ente, apportando numerose riforme. Scrisse una Storia di Fasano che oggi è andata persa, ma si hanno prove sul fatto che fu deliberata la stampa di questo libro dal Consiglio comunale[senza fonte].
I suoi funerali videro un grande concorso di folla e davanti alla sua salma vennero tenuti numerosi discorsi raccolti nel libro In memoria di Giacinto Bianco.