Fu tra i più importanti e attivi artisti del Seicento dell'area fiorentina. Diffuse il suo stile che si ispirava saldamente al manierismo toscano (Bernardo Buontalenti, Bartolomeo Ammannati...) rifiutando le estrosità forse troppo appariscenti del barocco romano: è anche dovuto alla sua opera che a Firenze e nei dintorni non attecchì mai una barocco vero e proprio, favorendo uno stile più sobrio.
Fu anche un apprezzato progettista di giardini e fu chiamato a disegnare diverse ville nei dintorni di Firenze. Lavorò anche a Prato, Pistoia, Volterra e a Vallombrosa.
Morì quasi centenario e fu attivo fino alla vecchiaia.