Originaria di una famiglia aristocratica tedesca di Dresda, Gabrielle d'Uckermann seguì delle lezioni di disegno a Parigi, nel 1880 sposò all'età di ventisette anni, il pittore Ernest Hébert, di 63 anni.[1] Iniziò a praticare la fotografia nel 1888.[2] Suo marito era allora direttore di Villa Medici, e lei creò in particolare accanto al pittore Alexis Axilette, in un ambiente allora essenzialmente maschile.[1] Ha lasciato più di 3.500 stampe.[2]
Quando suo marito morì nel 1908, raccolse le sue opere in vista della creazione di un museo, che sarebbe diventato il museo Hébert, situato nella loro casa a La Tronche, nell'Isère.[3] Morì nel 1934.[3]
Attività
Soggetti
Le fotografie di Gabrielle Hébert documentano in particolare i viaggi compiuti con il marito, ad esempio in Spagna o in Italia.[4] I suoi soggetti alternano scene di vita quotidiana, urbane o rurali, paesaggi e monumenti del patrimonio storico, come l'Alcázar di Siviglia.[1]
La sua collezione testimonia anche in modo unico la vita degli ospiti di Villa Medici a Roma alla fine dell'Ottocento,[4][5] e anche delle stampe più trasgressive, in particolare dei nudi femminili che forse sono serviti da modello al pittore Alexis Axilette.[2] Le sue composizioni sono curate e dallo stile preciso.[1][4]
Tecnica
Interessata alla tecnica fotografica, all'epoca in piena evoluzione, Gabrielle Hébert ha utilizzato diverse macchine fotografiche, nonché diverse camere oscure e tecniche per sviluppo e ritocco.[2] In particolare si occupa di fotografia istantanea, resa possibile dal processo al bromuro, che le permette di avere un dispositivo portatile.[5]
Pratica amatoriale e dimensione artistica
La pratica fotografica di Gabrielle Hebert è talvolta descritto come dilettantesca e vista come caratteristiche della fotografia di svago di una certa classe superiore del XIX secolo.[2] Tuttavia, la sua padronanza tecnica e il suo approccio segnato dalla composizione pittorica[4] rendono anche possibile parlare di una dimensione artistica e personale,[1][2] come vedere un fotoreporter o foto-etnografo, caratterizzata da una capacità di presa immediata.[4]
Diversi ricercatori ritengono inoltre che la sua pratica fotografica fosse un mezzo per affermarsi in un ambiente allora riservato agli uomini, nonché un modo per uscire dall'ombra del marito, rinomato pittore.[2][6]
Galleria d'immagini
La villa medicea a Roma, fotografata da Gabrielle Hébert nel 1891
Contadini italiani, fotografati da Gabrielle Hébert intorno al 1895
Viaggio in Spagna (ottobre / novembre 1898), fotografie Kodak di Gabrielle Hébert , 2020[1][8]
Note
^abcdef(FR) Laurence Huault-Nesme, Voyage en Espagne, Photographies Kodak de Gabrielle Hébert, in Musée Hébert, La Tronche (plaquette d'exposition), giugno 2020.