È posta sul primo piegarsi del versante adriatico, in fondo ad una valle, sulla sinistra del Fortore e cinta da alti monti.
Ha una superficie agricola utilizzata di 2221,25 ettari[5].
Terreno calcare-argilloso ed in pendio, quindi molto soggetto allo smottamento dopo copiose piogge.
Storia
In passato si era ipotizzato che il toponimo Foiano derivasse da Forum Iani; tuttavia la sua prima forma onomastica è Fuganum, il che fa pensare invece a un proedium Fuganum dei Romani, presumibilmente popolato dagli abitanti di San Firmiano, Vasto, San Biase, San Donato e Renzicoppa (nei quali sono evidenti ruderi di antichi casali romani), a loro volta abitati forse dall'antica tribù irpina dei Vescellani citata da Plinio (con riferimento alla primitiva Vescellium).
Secondo certe ipotesi, verso l'VIII secolo una colonia di Faganensi o Folianensi andò a stabilirsi sulle alture del Taburno, dove ora è Foglianise.[senza fonte]
Nel secolo XVI in contrada San Giovanni a Mazzocca a circa 5 km da Foiano, sull'alto del monte San Marco (1.007 m) sorgeva, un antico e grandioso Monastero di Benedettini, eretto nel centro di un ricco ed antico possedimento, accanto ad una chiesa forse del VII secolo, dedicata al beato Giovanni Eremita sulle rovine di un tempio a Polluce[6]
Già nel secoli XVII e XVIII tale Monastero era oggetto di rapine ed aggressioni da parte dei banditi di Foggia, tanto che chi doveva passare per il bosco di Mazzocca faceva prima testamento.
Essendo poi verso la fine del XVIII, il bosco divenuto possesso del duca di Molinara, questi lo risanò, dividendolo in quote ai cittadini di Foiano che vi esercitavano gli usi civici.
Quelle località nei tempi feudali, erano celebrate per l'abbondantissima cacciagione e selvaggina su cui i monaci esigevano vessatorie prestazioni: se un cacciatore uccideva un cervo, doveva cederne loro la coscia destra, se un cinghiale, la spalla.
Dominio feudale: sotto gli Angioini fu nel possesso della Badia di S. Maria Mazzocca poi passò ai De Capitanei di Novara, quindi alla Badia di San Bartolomeo in Galdo
Eretta con questa in commenda, passò successivamente a parecchi cardinali, quindi tornata feudo, ai Guevara di Bovino, ai Carafa, ai Gonzaga, agli Spinelli di Buonalbergo e ai Caracciolo.
Nel 1607 passò sotto la giurisdizione civile e penale dei Gesuiti di Benevento, che la tennero fino alla loro soppressione (1773).
Tra i feudatari di Foiano e Baselice, quegli che lasciò la più triste fama d'immane tiranno fu Ottavio Carafa, la cui tomba è nella chiesa della Madonna delle Grazie in Baselice (sec XVI), fama che riempie ancora di paura il popolino foianese e baselicese, il quale vive nella credenza che quando il Dio, vorrà punire i due paesi per i loro peccati, manderà loro un discendente di Ottavio Carafa.[senza fonte]
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Foiano di Val Fortore sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 luglio 2008.[7]
«Stemma di azzurro, alle lettere maiuscole F e M, d'oro, la F sostenuta dalla M, questa di forma arcaica, sormontate dalla lista bifida e svolazzante, di argento, caricata dalle parole FEUDUM MAZZOCCAE, in lettere maiuscole di nero. Ornamenti esteriori da Comune»