Passò anche molto tempo in Cina, della cui terra scrisse China, in 5 volumi, pubblicati a partire dal 1877. Nel primo volume, del 1877 (Waugh, 2007, p. 1) ha coniato l'espressione "Seidenstraße" al singolare (traducibile in italiano come “Via della seta”) "riferendosi complessivamente a un fascio di itinerari via terra e via mare, che attraverso i secoli hanno sempre mantenuto il collegamento tra l’Estremo Oriente e l’Europa" (Castelnovi, 2022, p. 105).
Come il suo contemporaneo Oskar Peschel, seppe fondere armoniosamente nelle sue ricerche e nelle sue opere i due indirizzi precedenti della geografia, quello fisico e quello storico.
Waugh D., Richthofen’s «Silk Roads»: Toward the Archaeology of a Concept, in “The Silk Road”, 5, 1, 2007, pp. 1–10.
Castelnovi Michele, Arturo Issel e Ferdinand von Richtofen: i manuali di «istruzione scientifica» per i viaggiatori, in "Gnosis - Rivista Italiana di Intelligence", Firenze, Pagnini, 2022, anno XXVIII, n. 1, pp. 99–111.