Dessoff nacque da una famiglia ebrea a Lipsia; suo padre era un mercante di stoffe. Il suo talento musicale fu riconosciuto da Franz Liszt.[1]
Come studente al Conservatorio di Lipsia dal 1851 al 1854, Dessoff studiò composizione, pianoforte e direzione d'orchestra con alcuni dei più importanti insegnanti del tempo, tra cui Ignaz Moscheles per pianoforte e Moritz Hauptmann e Julius Rietz per composizione. Il 16 novembre 1853 una sua sinfonia fu eseguita dall'Orchestra del Gewandhaus di Lipsia; il giorno seguente incontrò Johannes Brahms, con il quale strinse un'amicizia duratura e una relazione artistica.
Nel 1860, la Filarmonica di Vienna scelse Otto Dessoff come direttore d'orchestra, carica che mantenne fino al 1875. Il critico musicale, editorialista e biografo di Vienna Max Kalbeck scrisse nel 1908 che la fama e l'eccellenza della Filarmonica di Vienna derivavano dall'”energia e determinazione" di Dessoff.
Nel 1875, secondo Styra Avins, Dessoff fu "estromesso dal suo incarico a Vienna per mezzo di un intrigo",[2], ma immediatamente trovò un nuovo posto come direttore (Hofkapellmeister) alla Badische Staatskapelle a Karlsruhe, in Germania, succedendo a Hermann Levi.[3]
Ha composto un quintetto d'archi per 2 violini, viola e 2 violoncelli, diversi Lieder e un libro corale. Morì a Francoforte nel 1892, all'età di 57 anni. Sua figlia, Margarete Dessoff, fondò i Cori Dessoff quando rimase a New York durante una visita di famiglia.[4]
^Styra Avins and Josef Eisinger, Johannes Brahms: Life and Letters, Oxford University Press, 1997, p. 497, ISBN 0-19-816234-0
^Joachim Draheim, Gerhard Albert Jahn (Editors.): Otto Dessoff (1835 - 1892). Ein Dirigent, Komponist und Weggefährte von Johannes Brahms; anlässlich der Otto-Dessoff-Ausstellung in Karlsruhe, Wien, Baden-Baden, Chemnitz, Dresden, Frankfurt am Main, Kassel, Leipzig und Zwickau. hrsg. von Joachim Draheim, Gerhard Albert Jahn und dem Verein der Freunde der Wiener Philharmoniker. - München: Musikverlag Katzbichler, 2001, 196 S., ISBN 3-87397-590-4
^Copia archiviata, su dessoff.org. URL consultato il 3 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2012).