Il primo nucleo dell'esercito reale svedese (kungliga svenska armén) nacque nel 1521, quando la popolazione della Dalarna scelse 16 giovani uomini come guardie del corpo del nobile ribelle Gustav Vasa, futuro primo re della Svezia indipendente, durante la guerra di liberazione svedese. Questa unità, la Guardia Reale, è perciò uno dei reparti militari più antichi ancora esistenti al mondo.
In vista dell'adesione alla NATO, nel 2023 la Svezia ha sottoscritto un accordo con gli Stati Uniti che mette a disposizione degli USA l'utilizzo di 17 basi militari. Nel maggio 2024 la Svezia si è dichiarata pronta ad ospitare armi nucleari sul proprio territorio nel caso di un attacco da parte di terzi, escludendo tale eventualità in tempo di pace. Danimarca e Norvegia avevano già siglato accordi simili con gli USA e la NATO in tal senso.[1][2]
Organizzazione
L'esercito svedese in tempo di pace è organizzato in reggimenti. Il numero dei reggimenti è progressivamente diminuito in seguito alla fine della guerra fredda, ma nel 2021 è iniziato un piano per espanderlo nuovamente.[3]
Le forze armate svedesi sono passate durante gli anni '10 del 2000 da un reclutamento basato sulla coscrizione obbligatoria a un sistema completamente professionale. L'esercito svedese mantiene un personale attivo di circa 50.000 uomini, con 8 battaglioni meccanizzati istantaneamente disponibili e una forza completa di 71 battaglioni pronti per il dispiegamento entro una settimana. L'esercito consiste in 8 battaglioni di fanteria meccanizzata, 19 battaglioni di supporto comprendenti artiglieria, contraerea, genio, ranger e logistica, 4 battaglioni corazzati di riserva e 40 battaglioni di difesa territoriale.
Il re di Svezia è stato formalmente il comandante in capo dell'esercito fino al 1937, quando venne istituita la figura del comandante in capo dell'esercito (arméchefen) per guidare le forze terrestri in tempo di pace. In seguito ad una sostanziale riorganizzazione avvenuta nel 1994, il comandante in capo dell'esercito cessò di esistere e tutte le forze armate vennero centralizzate sotto il controllo del comandante supremo (överbefälhavaren). Nel 1998 venne introdotta la figura di ispettore generale dell'esercito (arméinspektören), mentre nel 2014 si ritornò al comandante in capo.
L'esercito svedese ha il primato mondiale nelle tecnologie 'stealth' sottomarine ed è all'avanguardia nel campo dei droni e dei sistemi radar.[4]
Struttura
A seguire le unità dell'organizzazione operativa dell'esercito.[5]
Veicolo da combattimento della fanteria svedese, equipaggiato con cannoncino Bofors da 40 mm. Distribuzione dei 354 mezzi nelle diverse varianti: A 208 esemplari, B 91, B1 13 e C 42.[7]
Patria XA-203S prodotto in Finlandia, versione A equipaggiata con cannoncino Hispano-Suiza da 20 mm e versione B con sistema a controllo remoto Vapenstation 01.
Obice da 155 mm montato su camion utilizzando i vecchi FH-77 di loro produzione. Nel 2020 è stato deciso di acquisirne altri 24 per portare il totale a 72.
Artillerilokaliseringsradar 2091, commercialmente noto come ARTHUR (Artillery Hunting Radar). Può tracciare fino a 100 proiettili al minuto, dei quali 8 contemporaneamente.
4 units (per un totale di 12 lanciatori) da consegnarsi nel periodo 2021-2022. 100 missili MIM-104E PAC-2 GEM-T e 200 missili antibalistici PAC-3 MSE in consegna.