Centrali elettronucleari in Cecoslovacchia alla separazione delle repubbliche. In funzione In costruzione Future In arresto a lungo termine Chiuse Cancellate
Nel 1992 l'energia nucleare in Cecoslovacchia generava oltre un quarto dell'energia elettrica prodotta in totale nel Paese.
Erano presenti in questa nazione 4 centrali elettronucleari in funzione che disponevano complessivamente di 8 reattori operativi, 4 in costruzione ed 1 dismesso.
Nel 1958 il governo della Cecoslovacchia decise di costruire il suo primo impianto nucleare, composto da un reattore di tipologia HWGCR da 110 MW presso l'impianto di Bohunice, denominato reattore A1. Questo era stato costruito dalla Škoda fra il 1958 ed il 1972; fu chiuso nel 1977 a seguito di un incidente durante la ricarica del combustibile.[1]
Nel 1972 la costruzione nello stesso impianto dei due reattori V1 di tipologia VVER440 (i primi di questo specifico modello costruiti all'infuori dell'Unione Sovietica), costruiti dalla Atomenergoexport e dalla Škoda ed entrati in funzione all'inizio degli anni ottanta. Nel 1976 iniziò la costruzione dei due reattori V2, entrati in funzione nel 1985. Le due unità V1 furono poi chiuse nel 2006 e nel 2008 come clausole dell'accesso della Slovacchia nell'Unione europea. Nelle unità V2 sono in corso dei miglioramenti la resistenza sismica, il sistema di refrigerazione ed i sistemi delle strumentazioni e di controllo, in funzione dell'estensione della vita dell'impianto a 40 anni (al 2025). La Areva ha sostituito progressivamente i sistemi di controllo, e la Slovenské Elektrárne conta quindi di aumentare la potenza di entrambe le unità a 500 MW lordi.[1]
Nel 1978 iniziò la costruzione dell'impianto di Dukovany con 4 reattori VVER440 di modello V-213 e costruito dalla Škoda Praha, sono entrati in funzione alla fine degli anni ottanta.
Nel 1982 iniziò la costruzione del secondo impianto ceco, quello di Temelín, inizialmente era pianificato per quattro reattori VVER1000 di tipologia V-320, la Rivoluzione di velluto del 1989 interruppe i lavori dei reattori 3 e 4, a causa di aspre polemiche verso la costruzione dell'impianto.[2] Contemporaneamente a questi due reattori, iniziò la costruzione delle prime due unità VVER440 dell'impianto di Mochovce da parte della Škoda che entrarono in funzione alla fine degli anni novanta, subendo in seguito numerosi upgrade dei sistemi e della potenza. I lavori per le unità 3 e 4, uguali alle precedenti, iniziate nel 1986 e sospese nel 1993, sono ricominciati nel corso del 2009.[1]
Prima della rivoluzione di velluto era prevista una notevole espansione della capacità nucleare, tramite la costruzione degli impianti di Temelín e Mochovce. I piani si interruppero per svariate ragioni e furono ripresi solo anni dopo.
Ciclo del combustibile
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Produzione di uranio
La Cecoslovacchia era un produttore di uranio, la sua produzione storica al 2006 è di 109.845t.[3][4] La produzione di uranio è diminuita molto velocemente negli anni novanta da 2500t a circa 300-600t/y della successiva Repubblica Ceca a causa del collasso dell'Unione Sovietica e dalla diminuzione del costo del minerale.[2]
Centrali nucleari
Tutti i dati della tabella sono aggiornati a dicembre 1992
La normativa in vigore prevede la possibilità di sostituzione e/o aumento del parco reattori al termine del ciclo vitale degli impianti ancora in funzione.