Emilio nacque a Caltanissetta, il padre Attilio Milan era veneto e lavorò a Caltanissetta nella Banca Commerciale Italiana mentre la madre era nissena. Emilio studiò nel locale Liceo classico Ruggero Settimo, Liceo dove successivamente insegnò come professore di Educazione fisica; fu lui a introdurre a Caltanissetta, dall'America, per primo la pallavolo.[1]
Si laurea in Giurisprudenza e poi consegue a Roma il diploma di Educazione fisica.
Sposò Marika Terpu conosciuta durante la guerra in Albania; Emilio Milan fu insegnante, giornalista e poeta anche in lingua dialettale siciliana.
Ha pubblicato otto sillogi in un decennio a cavallo degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.
Nel 1978 e nel 1983 gli fu assegnato il premio della cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.[4]
Fu presidente della locale sezione A. Ferrara dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport e soprattutto promotore e organizzatore, per nove anni, del premio nazionale di poesia “Città di Caltanissetta”.[5]
Il suo discorso poetico, secondo lo studioso nisseno Sergio Mangiavillano, si incentra su temi quali: «il malessere dell’uomo contemporaneo, la forte identità siciliana, l’energia e la tensione visionaria che egli sa imprimere alla parola, la capacità di emozionarsi e di indignarsi che sfocia in una risentita denuncia civile, l’ispirazione religiosa sobria, autentica, laica».[4]
Pamela Villoresi, Recita poesie di: Emilio MIlan - Festa Nazionale dell’Unità del Mezzogiorno Palermo, Il Giardino Inglese, 29 settembre 2005; cit. su l'Unità 21 09 2005.