Montalto fu allevato dai suoi genitori marrani nella religione ebraica, e per questo le rimase fedele durante tutta la sua vita. Laureatosi come medico, ha lasciato il suo paese natale, dove era sempre esposto ai rigori dell'Inquisizione e si recò in Italia.
Si stabilì dapprima a Livorno (c. 1598) e diversi anni più tardi a Venezia. Era stato allevato come cristiano in Portogallo e apertamente ritornò al giudaismo stabilendosi a Venezia. In quest'ultima città fece la conoscenza di Concino Concini, con la raccomandazione del quale è stato invitato dalla Regina di Francia Maria de Medici a servire come medico alla corte francese.[3]
Montalto aveva rifiutato molti altri incarichi prestigiosi in Italia, tra cui quello del successore del rinomato Girolamo Mercuriale all'Università di Padova, perché temeva che se li avesse accettati non sarebbe stato in grado di svolgere i suoi obblighi religiosi. Nell'accettare l'invito di Maria de Medici, pertanto, pose la condizione di avere completa libertà religiosa ed essere esentato da qualsiasi servizio il sabato, anche se i rabbini di Venezia hanno deciso che in casi di emergenza potesse viaggiare anche in quel giorno.
Montalto, che divenne un favorito, fu nominato consigliere di corte; rimase alla corte francese fino alla sua morte, avvenuta improvvisamente mentre stava accompagnando Luigi XIII a Tours. Maria de Medici determinò che il corpo fosse imbalsamato e inviato, accompagnato da Saul Levi Morteira e da alcuni dei parenti di Montalto, ad Amsterdam per la sepoltura nel Beth Haim di Ouderkerk aan de Amstel, il più antico cimitero ebraico dei Paesi Bassi.
Opere
Montalto è considerato autorevole, non solo in medicina, ma in diverse branche della scienza. Tra i suoi numerosi lavori sulla medicina i più importanti sono stati:
"Archipathologia in Qua Internarum Capitis Affectionum, Essentia, Causæ Signa, Præsagia, et Curatio Accuratissima Indagine Disseruntur" (Parigi, 1614; St. Gervais, 1618; Norimberga, 1686);
"Consultationes Medicæ Itemque de Sensu et Sensato Super Aristotelem" (1614).
Montalto fu anche autore dei seguenti lavori polemici contro i cattolici, ancora esistenti nel manoscritto:
"Sobre el Capitulo 53 de Ezayas é Outros Textos da Sagrada Escritura," diviso in tre parti (Columbia University [New York] MS.);
"Livro Fayto... em Que Mostra a Verdade de Diversos Textos, e Cazos, Que Alegão as Gentilidades para Confirmar Suas Seictas" (Wolf, "Bibl. Hebr." iii. 104);
"Razonamiento del Señor H. M . . . . em Paris, por Mandado del Rey Enrique IV. Delante de los Mayores Teologos y Doctores de Su Corte."
^Michael Heyd, Be sober and reasonable: the critique of enthusiasm in the Seventeenth and Early Eighteenth Centuries Leida: E. J. Brill 1995, Page 58 "Nel 1611 ritornò in Francia per diventare medico di corte di Maria de Medici. Per una recente discussione riguardante Montalto, focalizzata tuttavia sulle sue polemiche anti-Cristiane, vedi Bernard Cooperman, "Eliahu Montalto's .
^Bernard Cooperman, "Eliahu Montalto's Suitable and Incontrovertible Propositions: A. Seventeenth-Century Anti-Christian Polemic," in Jewish Thought in the
^Ralph Melnick From polemics to apologetics: Jewish-Christian rapprochement in 17th Century Amsterdam Assen: Van Gorcum, 1981 "Il nostro ritratto di Montalto è quello di un ex Marrano, tornato alla sua fede ancestrale, vivendo come un ebreo istruito nella tradizione sefardita medievale."
^Yoseph Shlomo Delmedigo, Yashar of Candia: his life, works and times Page 45 Isaac Barzilay - 1974 "Oltre a Galileo, Yashar menziona anche tra i suoi insegnanti Elijah Montalto (d. 1616), il famoso medico ebreo, che alla fine del XVI secolo lasciò il Portogallo e dopo brevi soggiorni presso la corte reale di Francia, Livorno, Firenze e Pisa, si stabilì definitivamente a Venezia, dove è ritornato apertamente al giudaismo e ...
Bibliografia
(PT) Barrios, Relacion de los Poetas y Escritores Españoles de la Nacion Judayca, p. 55;
(EN) Manasseh ben Israel, Miḳweh Yisrael, p. 57;
(DE) Heinrich Graetz, Geschichte der Juden von den ältesten Zeiten bis auf die Gegenwart: 11 voll. (Storia degli Ebrei; 11853–75), ed. impr. e esp., Lipsia: Leiner, 21900, ristampa (1900): Berlino: arani, 1998, ISBN 3-7605-8673-2. ix. pp. 485–490;