A seguito della riforma amministrativa detta Programma Callicrate in vigore dal gennaio 2011[2] che ha abolito le prefetture e accorpato numerosi comuni, la superficie del comune è ora di 708 km² e la popolazione è passata da 5692[3] a 13199 abitanti. Domokos è gemellata con Riofreddo(Italia).
Storia
Antichità
Dove oggi si trova l'odierno comune sorgeva l'antica città tessalica dell'AcaiaFtiotide, Taumaci.[4] La sua posizione, strategicamente forte e panoramicamente incantevole sull'importante passo che sbocca attraverso le montagne dell'Otri nella pianura tessalica, fa supporre l'etimologia popolare del suo nome dallo stupore e dalla meraviglia (ϑαῦμα) che coglie il viaggiatore. Questa etimologia è riferita da Tito Livio, il quale afferma che il vaiggiatore dopo aver attraversato aspre montagne e intricate valli, giunse improvvisamente in vista di un'immensa pianura simile a un vasto mare, la cui estremità era appena visibile. Sul colle sovrastante il passo, alto circa 600 m., sono conservati cospicui resti della sua cinta fortificata, con muri a grossi blocchi parallelopipedi, della fine circa del secolo III a. C. La sua situazione e la sua prospettiva sono in esatta conformità con la descrizione che Tito Livio citò da Polibio, un testimone oculare.[5]
Taumaci nelle fonti scritte è ricordata frequentemente solo a partire dalla seconda guerra macedonica, quando, dopo che l'Etolia passò di nuovo dalla parte di Attalo e dei Romani, fu assediata senza successo nel 199 a.C. da Filippo V grazie all'arrivo di un rinforzo della Lega etolica comandato da Archedemo d'Etolia.[4] Divvenne quindi Taumaci, nell'anno seguente, il centro di operazioni dell'esericito etolico per le sue scorrerie e devastazioni nella Tessaglia meridionale. Nel 191 a.C. rimase unita agli Etoli e ad Antioco contro i Romani e avendo osato sbarrare la strada da Proerna a Lamia al console romano Manio Acilio Glabrione questi approfittando di un'incauta uscita dei cittadini dalle mura di cinta, occupò la città indifesa.[6] Nel 189 a. C. probabilmente fu unita, come il resto dell'Acaia, alla Tessaglia.[4] La città fu cristianizzata in una data precoce e fu istituito un vescovado.