Dopo soli due anni, il lotto delle partecipanti fu riportato a venti; venne inoltre riformato il sistema delle retrocessioni, con l'abolizione dei play-off interdivisionali e il declassamento diretto delle ultime tre classificate. In seguito al passaggio di gestione della Coppa delle Fiere alla UEFA, venne istituito un torneo confederale riservato alle squadre classificatesi a ridosso della vincitrice del campionato: la Francia fu inclusa come nazione di seconda fascia, ottenendo tre posti utili per la qualificazione[1].
Il lotto delle squadre partecipanti vide il ripescaggio del Valenciennes e dell'Ajaccio, le cui retrocessioni vennero annullate in seguito alla perdita dello status di squadra professionistica del Rouen.
Avvenimenti
Vincendo le prime quattro gare, il Nantes prese la testa della classifica[2], ma venne presto superato dal Rennes[3]; il tentativo di fuga dei bretoni venne interrotto dall'emergere del Saint-Étienne e dell'Olympique Marsiglia. Le due squadre si alternarono in vetta alla classifica, concludendo il girone di andata appaiate[4]. Alla ventiquattresima giornata i Verts si staccarono dai rivali[5], che tuttavia rimasero in contatto e piazzarono il sorpasso tra la trentaduesima[6] e la trentatreesima giornata[7]. Tallonato dal Saint-Étienne, ma avvantaggiato da una miglior differenza reti, l'OM gestì agevolmente il proprio vantaggio, assicurandosi il terzo titolo nazionale all'ultima giornata[8].
I verdetti in zona UEFA vennero decisi con novanta minuti di anticipo e videro il Nantes e il Nîmes accompagnare il Saint-Étienne nella prima edizione della terza competizione europea[9]. Sempre alla penultima giornata si decise il primi verdetto in sona retrocessione, che vide declassato il Sedan terzo nella stagione precedente. All'ultima giornata cedette il Valenciennes mentre il Bastia superò in extremis lo Strasburgo, pesantemente sconfitto da un Olympique Marsiglia ancora in gara per il titolo[8].