Tralle fu sede di un'antica comunità cristiana, risalente agli albori del cristianesimo. La tradizione pone come primo vescovo Filippo, uno dei sette diaconi della Chiesa di Gerusalemme, la cui istituzione ci è raccontata dal libro degli Atti degli Apostoli (6,1-6[1] e 8,26-40[2]). La comunità fu destinataria di una delle lettere scritte da Ignazio di Antiochia, ove è menzionato il vescovo Polibio.
Il primo vescovo storicamente attestato è Eracleone, che prese parte al concilio di Efeso nel 431.[4] Altri vescovi sono noti per la loro partecipazione ai concili ecumenici dell'antichità e alle altre grandi assisi conciliari del primo millennio: Massimo (449 e 451), Mirone (692), Teofilatto (787), Teofane (869) e Teofisto o Teopisto (879).
Fonti letterarie hanno trasmesso i nomi di altri tre vescovi. Un Corpus di lettere, ritenute apocrife, indirizzate a Pietro Fullo, vescovo monofisita di Antiochia, contiene anche una lettera di Asclepiade, vescovo di Tralle di Asia, che rimprovera a Pietro di aver aggiunto al Trisagion la formula teopaschita.[5] Tra i vescovi monofisiti consacrati da Giacomo Baradeo in occasione del suo passaggio in Asia attorno al 558 figura anche il vescovo Pietro di Tralle.[6] Nella Vita di san Lazzaro Galesiotès si fa menzione di un anonimo vescovo di Tralle (XI secolo), che in quell'occasione occupava anche la carica di economo della sede metropolitana di Efeso.
Numerosi sono poi i vescovi noti di Tralle grazie all'esistenza dei loro sigilli vescovili, che ci fanno così conoscere i nomi di Leone, Michele, Teofilatto II, Nicola e Niceforo, attestati tra il IX e il XII secolo. Gli ultimi due vescovi sono Teodoro e Giovanni, che parteciparono ai sinodi provinciali indetti dai metropoliti efesini nel 1167, nel 1216 e nel 1230.
Nel 1284 la città venne conquistata dai Selgiuchidi; da questo momento essa è conosciuta nelle fonti greche con il nome di Iliopoli (in greco: Ηλιούπολις). Nel 1774 il patriarcato istituì una nuova diocesi, suffraganea di Efeso, con il nome di Iliopoli e Thira, promossa al rango di sede metropolitana nel dicembre 1901. La metropolia di Iliopoli e Thira fu soppressa de facto in seguito alla disfatta dell'esercito greco nell'agosto 1922; tutti i greci che abitavano la regione morirono o furono fatti evacuare all'arrivo dell'esercito turco; oggi non esistono più cristiani ortodossi nel territorio dell'antica metropolia.[7]
^Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 442-443.
^Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 175-176.
^Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 792-793.
^Kiminas, The ecumenical patriarchate…, pp. 86-87.
^Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 657-658.
^Il vescovo Uranio è menzionato da Le Quien anche nella cronotassi dei vescovi della diocesi di Tralle di Lidia. Culerrier e Destephen lo escludono dalla lista dei vescovi di Tralle di Asia, assegnandolo alla sede omonima di Lidia.
^(DE) Myron, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, online, nº 5210.
^(DE) Konstantinos, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, online, nº 3791. Incerta è l'attribuzione del sigillo che documenta l'esistenza di questo vescovo, che può appartenere o alla sede di Tralle di Asia oppure a quella omonima di Lidia.
^(DE) Theophylaktos, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, online, nº 8305.
^Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/3, Paris, 1972, nº 1693.
^(DE) Theophanes, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, online, nº 28077.
^(DE) Theopistos, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, online, nº 28269.
^Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/1, Paris, 1963, nº 267.
^Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/3, Paris, 1972, nº 1694.
^Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/1, Paris, 1963, nº 268.
^Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/1, Paris, 1963, nº 269.
^Come riporta Eubel, Zacharias de Metz fu nominato ad ecclesia Tralliana in partibus infidelium sub metropolita Ephesino. Non sono più assegnati vescovi di Tralle di Asia fino al termine dell'Ottocento.