La diocesi di Tepelta (in latino Dioecesis Tepeltensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
Tepelta, identificabile con Henchir-Bel-Aït (o Henchir-Belaiet) nell'odierna Tunisia, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Africa Proconsolare, suffraganea dell'arcidiocesi di Cartagine.
Toulotte[1] è l'unico autore che attribuisce a questa sede il vescovo Innocenzo, che partecipò al concilio di Cabarsussi, tenuto nel 393 dai massimianisti, setta dissidente dei donatisti, e ne firmò gli atti; i massimianisti sostenevano la candidatura di Massimiano sulla sede di Cartagine, contro quella di Primiano. Altri autori attribuiscono questo vescovo alla diocesi di Tabalta. Non ci sono altri vescovi di questa "presunta" antica diocesi.
Dal 1933 Tepelta è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 14 giugno 2024 il vescovo titolare è Alexandre Coutinho Lopes de Brito Palma, vescovo ausiliare di Lisbona.
Cronotassi
Vescovi residenti
- Innocenzo ? † (menzionato nel 393)
Vescovi titolari
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni