La ricorrenza viene celebrata il 24 febbraio di ogni anno, con il Giorno Nazionale o Giorno dell'indipendenza estone.[1][2]
Oggi, questa data di ricorrenza nazionale viene anche commemorata con il termine Eesti Vabariigi aastapäev (lett. Anniversario della Repubblica Estone), celebrata con sfilate, discorsi pubblici e giochi pirotecnici.
Originariamente intendeva essere proclamato il 21 febbraio 1918, termine che poi venne spostato alla sera del 23 febbraio, quando il manifesto fu pronto stampato e distribuito e letto pubblicizzandolo a voce alta inizialmente a Pärnu.
Solo il giorno successivo, appunto il 24 febbraio, il manifesto venne distribuito e reso ufficiale nella capitale della nazione estone, Tallinn.[1][2]
Figura di spicco di quest' epoca fu quella di Konstantin Päts, che fu uno dei tre membri del Comitato che redasse, il 24 febbraio appunto, la Dichiarazione d'indipendenza dell'Estonia e che fu in seguito il primo Presidente dell'Estonia.
Si scatenò una guerra per l'indipendenza (in estone: Vabadussõda, guerra di libertà) che ebbe inizio allorquando i tedeschi, in seguito alla loro resa nella prima guerra mondiale, si ritirarono dai territori estoni da essi occupati.
I sovietici ritennero di poter riprendere il controllo dell'Estonia con la forza, nel vuoto di potere lasciato dai tedeschi, non riconoscendo l'indipendenza della nazione estone. La guerra tra estoni ed Armata Rossa durò fino al 1920.
^ab Lauri Vahtre, 89 aastapäeva – sinimustvalgega ja ilma, Postimees, 23 febbraio 2007. URL consultato il 24 febbraio 2008 (et) (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2007).
^abTuchtenhagen Storia dei Paesi Baltici - Il Mulino