Per Death café si intende un evento pubblico non-profit in cui i partecipanti discutono sul tema della morte consumando cibo e bevande (solitamente tè e fette di torta). L'obiettivo di questi incontri è quello di educare e rendere famigliare il tema della morte, aumentando la propria consapevolezza nei confronti del ciclo della vita. I partecipanti possono discutere di pensieri, sogni e paure riguardanti la morte e l'atto di morire. Solitamente gli incontri hanno una durata di circa 2 ore a cui partecipano gruppi di circa 12 persone[1]. I luoghi in cui vengono tenuti questi eventi sono in genere case private e locali pubblici in affitto quali bar e ristoranti.[2][3][4][5]
Storia
Questa iniziativa, inventata dal programmatore di internet Jon Underwood ma concepita sulla base delle esperienze già avviate dal sociologo e antropologo svizzero Bernard Crettaz, si pone il compito di annientare la "segretezza tirannica" che ruota intorno al tema della morte.[2][6] Secondo quanto riportato nel sito Deathcafe.com:[7]
«Il nostro compito è quello di aumentare la consapevolezza della morte al fine di vivere più pienamente la propria vita.»
Bernard Crettaz organizzò nel 2004 a Neuchâtel quello che può essere definito come il precursore del Death café, il café mortel. Jon Underwood, ispirandosi a quest'ultimo, creò il modello di death café conosciuto nel mondo. Da allora si sono tenuti incontri in 66 paesi.
Il primo death cafe risale al 2010 e venne tenuto a Parigi,[8] a cui seguì il primo raduno oltremanica, organizzato a Londra nel 2011.[2] Un altro death café tenuto a Columbus (Ohio) nel 2012 fu il primo evento del genere negli Stati Uniti,[9][10][11] mentre due anni più tardi venne organizzato un evento simile a Hong Kong[12]. Nel febbraio 2013 venne filmato per la prima volta un incontro in un Death café a Londra[13]. Fino al mese di luglio del 2014 sono stati organizzati circa mille death café nel mondo.[2]
Nell'aprile del 2015 ha luogo il primo death café Latino a San Diego, sulla West Coast grazie a Belinda Peña, insegnante di liceo che percepì il bisogno all'interno della sua comunità di avere un luogo sicuro dove poter parlare della morte e della sua concezione, riscontrando che il death café è adatto ai bisogni che aveva individuato nella sua comunità. A partire da marzo 2018, si sono svolti oltre 5.900 incontri in tutto il mondo. Nel settembre del 2019, a Lancaster, PA, si è tenuto il primo death café latino della Est Coast. Deborah González, MSW, tanatologa certificata e Bereavement Counselor, insieme a Brian Long sono stati collaboratori e coordinatori di un Death café in un'impresa di pompe funebri locale, che ha riunito per la prima volta un gruppo di latinos per parlare della morte e dei suoi problemi.
Sono stati organizzati death café che specificamente davano l'opportunità di interagire con professionisti della salute sul tema della morte[14]. Il concept si è diffuso grazie all'attenzione dei media e a causa dei molti argomenti trattati dai partecipanti[14].
Dalla morte di Underwood il 25 giugno 2017, il suo death café viene gestito dalla sorella Jools Barsky, dalla madre Susan Barsky Reid e da sua moglie Donna Molloy. Una monografia informativa sul movimento, i temi enfatizzati e le sue dinamiche comunicative possono essere trovate nel libro The Death Café Movement: Exploring the Horizons of Mortality (2017) del Dr. Jack Fong.[15]
^ab Lizzy Miles e Charles A. Corr, Death Cafe, in OMEGA - Journal of Death and Dying, vol. 75, n. 2, 29 ottobre 2015, pp. 151–165, DOI:10.1177/0030222815612602. URL consultato il 9 giugno 2021.