Dopo il bac, vorrebbe frequentare la scuola di cinema La Fémis,[1] ma è costretta dalle graduatorie a ripiegare sull'Istituto di studi politici di Parigi,[1][2] dove si laurea nel 1998.[3] Al suo ultimo anno di università trova lavoro su un set come stagista,[1] finendo col lavorare come assistente alla regia su produzioni straniere girate in Francia,[1] tra cui Passion of Mind e Verità apparente. Nel 2003, dirige il suo primo cortometraggio, Le Télégramme,[1] la storia di un lutto nella seconda guerra mondiale.[4] Pur riscuotendo una buona accoglienza nei festival cinematografici e venendo acquistato da France 2, Fargeat non riesce a sfruttarne il successo, non avendo «un'idea per un lungometraggio già pronta per partire».[1] Dopo aver vinto un "Audi Talent Award" con corto più vicino al genere, il fantascientifico Reality+ (2014), ottiene l'opportunità di lavorare alla sceneggiatura del suo primo lungometraggio a un laboratorio di scrittura de La Fémis.[1]
Fa il suo esordio nel lungometraggio con Revenge (2017), un rape and revenge femminista girato nel deserto marocchino che la rivela al panorama cinematografico internazionale.[1][4][5]